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Il selfie uccide più degli squali, i numeri choc dello studio sulle morti per una foto azzardata

I selfie uccidono più degli squali. Uno studio, che mette a confronto i numeri delle morti dovute a incidenti, lo certifica

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Ogni anno nel mondo muoiono più persone scattandosi dei selfie pericolosi che per degli attacchi di squali. Uno studio della rivista Journal of Travel Medicine ha registrato 379 decessi legati ai selfie tra 2008 e 2021, molti più dei 90 causati dagli squali nello stesso periodo.

Quando i selfie sono “assassini”

Secondo lo studio del Journal of Travel Medicine, dal 2008 al 2021 sono state registrate 379 morti causate dalla mania del selfie perfetto. I dati fanno riferimenti a ricerche di inquadrature pericolose, che comportano un rischio concreto per chi si espose ad altezze o in mezzi pericolosi.

Si può fare una sorta di classifica delle situazioni più pericolose per fare dei selfie, grazie proprio ai dati delle morti che sono state collezionate nel tempo. Nello specifico, dei 379 decessi:

  • quasi il 50% dei casi riguarda cadute da altezze pericolose;
  • il 28,4% incidenti legati ai mezzi di trasporto;
  • il 15,3% riguarda annegamenti.

Un sub sta pulendo la vasca di uno squalo

Inoltre è possibile fare un ritratto delle vittime, con età media intorno ai 24,4 anni e provenienti in particolar modo da India (26,4%), Stati Uniti (10,3%) e Russia (8,7%). Va detto che il 37,2% delle vittime erano turisti, non dei fotografi esperti.

Gli squali uccidono meno

Nonostante la percezione diffusa, gli squali sono responsabili di molti meno decessi rispetto ai selfie. Tra il 2008 e il 2021 si sono registrate 90 morti per attacchi di squali in tutto il mondo, contro le 379 per selfie.

Uno studio pubblicato su Frontiers in Conservation evidenzia inoltre che la maggior parte degli attacchi di squali è dovuta a comportamenti provocatori degli esseri umani, in particolare di chi cerca selfie e video virali, causando reazioni difensive da parte degli animali.

Si tratta di una situazione simile a quella degli attacchi degli orsi. In natura non sono animali aggressivi e non lo sono soprattutto con gli esseri umani. Questi però, se si sentono in pericoloso, reagiscono e possono causare la morte di una persona.

I casi pericolosi

Gli incidenti legati ai selfie estremi sono sempre più frequenti. Numerosi gli episodi per raggiungere like facili, come quello di una ragazza di 24 anni che è morta cadendo da 60 metri mentre cercava di scattare una foto sul Prabalgad Fort in India.

Ancora, durante il Tour de France 2023, una spettatrice che cercava un selfie ha causato una caduta di gruppo con 20 ciclisti coinvolti. A Venezia, un gruppo di turisti ha ribaltato una gondola mentre tentava di scattare selfie, fortunatamente senza feriti. Questi episodi non sempre finiscono bene o con qualche ferita, alle volte possono arrivare a uccidere.

ANSA

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