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CRONACA NERA

Michele Noschese morto a Ibiza "inseguiva una ragazza sui balconi", dall'autopsia tracce di droga

Richiesta nuova autopsia per Michele Noschese, morto a Ibiza dopo l'intervento della polizia. Secondo gli esami non ci sono segni di percosse

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Michele Noschese stava inseguendo una ragazza. Il racconto arriva da diversi testimoni che, in giardino, hanno visto il dj scavalcare un balcone e, arrivando all’appartamento di Xavier, afferrarlo. Da quel momento dinamiche poco chiare. Dall’autopsia: tracce di droga e non di lesioni da percosse.

Inseguiva una ragazza

Michele Noschese è stato visto inseguire una ragazza sul balcone di casa. Questa è scappata, scavalcando il divisorio tra i balconi e finendo in quello dell’anziano Xavier.

Michele l’avrebbe seguita nell’altro appartamento, mentre i presenti, richiamati dal trambusto, chiedevano cosa stesse facendo. A quel punto si sono incontrati lui e l’anziano e si sono scambiate alcune parole agitate. Non è chiaro dai racconti se il dj avesse in mano o meno il coltello denunciato, ma la situazione sarebbe poi precipitata come noto.

Polizia di Ibiza

Saranno circa una trentina le persone ascoltate nei prossimi giorni, tra cui Raffaele Rocco. Il trentatreenne è testimone diretto di quello che è successo nella stanza: “Ho visto Michele salare l’ultimo respiro”, ha raccontato.

L’autopsia

Si discute molto dell’autopsia su Michele. Per il padre Giuseppe, un medico napoletano che conosce bene le pratiche, questa sarebbe stata fatta in maniera precipitosa. Diversi problemi, a partire dal fatto che non ci fosse il consulente di parte durante l’esame.

Sono state così richieste integrazioni diagnostiche, come una tac e una risonanza magnetica. Dalla prima autopsia, intanto, sarebbero emerse tracce di sostanze stupefacenti. Mancano invece lesioni riconducibili a percosse.

Un quadro che non convince i testimoni, come Rocco, secondo cui avrebbero dovuto ammanettare mani e piedi. Altri amici avrebbero riferito di come il dj fosse stato picchiato e proprio queste botte avrebbero generato le convulsioni e poi la morte. Secondo gli investigatori di Ibiza l’uomo era ubriaco, aveva assunto droghe e si è semplicemente sentito male. Ma qualcosa non torna ai familiari, che chiedono giustizia.

Nuovi esami

Si attende l’autorizzazione da parte delle autorità spagnole per gli esami aggiuntivi sulla salma di Michele Noschese. Per la famiglia, tra cui il padre medico, ci sono diverse circostanze ancora non chiarite e questi esami potrebbero spiegare.

La prima autopsia nega percosse, mentre i testimoni parlano di un pestaggio. Un nuovo esame potrebbe cambiare completamente la ricostruzione della dinamica degli eventi della notte tra il 18 e il 19 luglio.

ANSA

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