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Ordinanza per il caldo in Lombardia e non solo, i rischi per chi lavora all'aperto: "Può uccidere"

Anche la Lombardia ha disposto il divieto di lavoro nelle ore più calde con un’ordinanza contro il caldo: tutti i rischi per i lavoratori

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Alessia Seminara

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, SEO copywriter e web editor, classe 1991. Ha lavorato come redattrice per diverse testate giornalistiche. Oltre a quella per la scrittura, coltiva una grande passione per i viaggi. Vive in Sicilia da sempre ma, ogni volta che ne ha la possibilità, ama esplorare nuove realtà e culture.

Nuova ordinanza contro il caldo, la Lombardia ha disposto il divieto di lavoro all’aperto tra le 12.30 e le 16 nelle giornate con livello di rischio elevato. Sebbene i rischi per la salute riguardino tutti i lavoratori, particolarmente a rischio sono coloro che assumono farmaci per il cuore e per la pressione. Intervistato da Adnkronos, il prof. Antonio Rebuzzi ha invitato alla prudenza.

Cosa prevede l’ordinanza per il caldo in Lombardia

Sono giorni di altissime temperature in tutta Europa e a risentirne sono maggiormente i lavoratori che operano all’aperto. Per questa ragione, è stata emanata un’ordinanza contro il caldo in Lombardia.

L’ordinanza prevede un divieto dell’attività lavorativa all’aperto dalle ore 12.30 alle 16, per il periodo che va dal 2 luglio al 15 settembre 2025. Il divieto sarà valido solo nei giorni in cui è segnalato un livello di rischio elevato. Tali giornate potranno essere verificate consultando il sito worklimate.it.

Una persona ha trovato refrigerio grazie a una fontana durante la recente ondata di caldo che ha interessato la Capitale

Le attività lavorative all’aperto saranno vietate in cave, aziende agricole e cantieri edili.

La Lombardia è solo una delle 13 regioni che hanno adottato ordinanze simili per il caldo: anche Abruzzo, Emilia-Romagna, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana hanno adottato provvedimenti simili.

Il parere degli esperti

In favore dell’ordinanza contro il caldo emanata in Lombardia si sono espressi già alcuni esperti.

Intervistato dall’Adnkronos, il prof. Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia all’Università Cattolica di Roma, ha infatti affermato che “il caldo può uccidere”, lodando quindi le regioni che hanno deciso di prendere provvedimenti per tutelare i lavoratori.

Il prof. Rebuzzi ha infatti ricordato che le alte temperature sono pericolosissime per chi assume farmaci per pressione e cuore: i lavoratori più a rischio sono quindi quelli che soffrono di ipertensione e scompenso cardiaco.

In caso di abbassamenti improvvisi della pressione sanguigna, queste persone potrebbero perdere i sensi e rischiano quindi di cadere e riportare danni gravi.

Anche aritmie che potrebbero essere fatali non sono escluse.

I consigli per la tutela della salute

Indipendentemente dall’ordinanza contro il caldo emanata dalla Regione Lombardia, il prof. Rebuzzi ha consigliato di “evitare di uscire nelle ore centrali della giornata, dalle 11 alle 18, e di bere molta acqua”.

Inoltre, ha sottolineato che i soggetti in cura con betabloccanti o Ace-inibitori dovrebbero prestare particolare attenzione, in quanto i farmaci in questione servono per abbassare la pressione.

“Se questi pazienti si espongono al sole e alle alte temperature la vasodilatazione abbassa ancora di più la pressione”, ha ricordato il medico.

ANSA

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