Ordinanza sullo stop del lavoro per il caldo in Lombardia ma non solo, i provvedimenti regione per regione
Anche la Lombardia ha emanato l'ordinanza sullo stop per i lavoratori più esposti ai rischi del caldo record: le disposizioni regione per regione
Le alte temperature registrate già dall’inizio di questa estate stanno costringendo diverse Regioni italiane a disporre l’interruzione delle attività per le mansioni all’aperto nelle giornate da bollino rosso. Dalla prima emanata dal Lazio, si sono susseguite diverse ordinanze sullo stop al lavoro nelle ore più calde, fino all’ultima della Lombardia.
- L'ordinanza della Lombardia
- Lo stop al lavoro in Abruzzo
- L'ordinanza in Emilia Romagna
- L'ordinanza in Sardegna
- L'ordinanza per il caldo in Sicilia
- L'ordinanza in Toscana
- L'ordinanza in Puglia
- L'ordinanza in Umbria
- L'ordinanza in Calabria
- L'ordinanza nel Lazio
L’ordinanza della Lombardia
In seguito a un incontro con sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro, il presidente di Regione Attilio Fontana ha deciso di firmare un’ordinanza sulla sospensione delle attività sotto il solleone, in vigore a partire da mercoledì 2 luglio al 15 settembre 2025.
Il provvedimento riguarda gli addetti occupati nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche della Lombardia e stabilisce lo stop dalle 12.30 alle 16, nei giorni segnalati ad alto rischio dal portale dell’Inail “worklimate.it”.
ANSA
“Il cambiamento climatico rende sempre più frequenti e intensi i picchi di calore: non possiamo permetterci di sottovalutarne i suoi effetti – ha spiegato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana – Nostro compito è quello di proteggere le persone, specialmente i lavoratori più esposti”.
Lo stop al lavoro in Abruzzo
Tra le ultime ordinanze anche quella del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che, a tutela dei lavoratori esposti al sole durante un’intesa attività fisica, ha sancito lo stop ai lavori fino al 31 agosto.
Anche in questo caso la disposizione riguarda i settori agricolo, florovivaistico, edile e affini, dalle ore 12.30 alle 16.
L’ordinanza in Emilia Romagna
Nella giornata di lunedì 30 giugno è arrivata anche la firma su un’ordinanza analoga del presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale.
La Regione ha emanato il provvedimento a tutela della salute e dell’igiene pubblica, stabilendo lo stop anche per i lavoratori impiegati “nei piazzali della logistica” adibiti unicamente al deposito merci, ad esclusione dei magazzini coperti, mentre per le attività di pubblico servizio sarà prevista una riorganizzazione.
L’interruzione del lavoro sarà in vigore dal 2 luglio fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata, dalle 12.30 alle 16.
L’ordinanza in Sardegna
In Sardegna la presidente Alessandra Todde ha fissato nella fascia centrale della giornata fino al 31 agosto 2025.
Il provvedimento è valido soltanto nei giorni in cui, secondo il sistema Worklimate sviluppato da Inail e Cnr, si raggiunge un livello di rischio “alto” per esposizione al caldo.
La regione specifica nell’ordinanza l’esclusione dal divieto per le attività di pubblica utilità, Protezione civile e salvaguardia della pubblica incolumità, svolte da Pubbliche Amministrazioni, concessionari di pubblico servizio e loro appaltatori, inclusa l’Agenzia Forestas.
L’ordinanza per il caldo in Sicilia
Stessi orari di sospensione nei giorni con rischio “alto” anche in Sicilia, dove il 28 giugno il governatore Renato Schifani ha firmato l’ordinanza per le aziende agricole, florovivaistiche, edili (e affini) e le cave.
Il blocco nelle ore più calde resterà in vigore fino al 31 agosto.
L’ordinanza in Toscana
La scadenza a fine agosto della misura riguarda anche la Regione Toscana, dove il presidente Eugenio Giani ha fissato il documento per la salvaguardia della salute dei lavoratori che svolgono attività fisica intensa nella calura estiva.
Anche in questo caso l’intervallo ritenuto a rischio, sempre nei giorni segnalati dal progetto dell’Inail Worklimate 2.0, è quello 12.30-16 e le categorie sono le più esposte.
L’ordinanza in Puglia
Con l’ordinanza datata 18 giugno, il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha disposto lo stop al lavoro in condizioni di caldo record fino al 31 agosto 2025.
Il provvedimento era stato anticipato da diversi comuni del Salento, che avevano disposto ordinanze locali, in particolar modo a tutela dei braccianti agricoli sul territorio.
Oltre alla sospensione delle attività nelle ore centrali della giornata, la Regione obbliga i datori di lavoro ad osservare una serie di disposizioni:
- anticipo degli orari di inizio attività;
- aumento delle pause in zone ombreggiate;
- distribuzione di acqua fresca;
- fornitura di indumenti idonei al caldo;
- rotazione dei turni per ridurre l’esposizione.
L’ordinanza in Umbria
Rispetto al 2024, quest’anno l’Umbria ha disposto ancora prima la misura per proteggere i lavoratori più esposti alle temperature elevate, impiegati nelle attività più faticose.
La Regione guidata da Stefania Proietti ha anticipato al 16 giugno il provvedimento, in vigore fino al 31 agosto e applicato agli addetti dei settori agricolo, florovivaistico e ai cantieri edili all’aperto, nella fascia oraria dalle 12.30 alle 16.00.
L’ordinanza in Calabria
Il 10 giugno è arrivata l’ordinanza sullo stop al lavoro per il caldo eccessivo anche in Calabria. Con un provvedimento urgente il presidente Roberto Occhiuto ha firmato il divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 12.30 alle 16, valido fino al 31 agosto 2025.
La misura è destinata anche in questo caso agli addetti occupati nei settori agricolo e florovivaistico, e nei cantieri edili e affini di tutto il territorio.
L’ordinanza nel Lazio
Prima tra le Regioni a varare l’ordinanza, per fronteggiare le temperature record nelle attività lavorative più esposte, è stato il Lazio.
Il presidente Francesco Rocca ha firmato il provvedimento il 5 giugno, per le aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili e affini, nelle cave e nelle relative pertinenze esterne.
Il divieto riguarda i giorni con livello di caldo a rischio, dalle 12.30 all1 16, ed è valido fino al 31 agosto.
