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Beppe Sala contestato in Consiglio comunale a Milano per l'inchiesta sull'urbanistica, sindaco sotto attacco

Il sindaco di Milano Beppe Sala è indagato per l’inchiesta sull'urbanistica. Il video delle contestazioni in aula, Tancredi medita le dimissioni

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

A Milano contestazione in Consiglio comunale dopo che il sindaco Beppe Sala è risultato indagato in un’inchiesta sull’urbanistica. Accusato di presunte false dichiarazioni e induzione indebita nel caso Pirellino, il primo cittadino nega ogni implicazione. L’assessore Tancredi, sul quale pende una richiesta di arresti domiciliari, valuta le dimissioni.

Contestato il sindaco Beppe Sala

Alle 16,30 di giovedì 17 luglio si è aperta una seduta del Consiglio comunale di Milano a dir poco accesa, segnata irrimediabilmente delle notizie sull’inchiesta che coinvolge il sindaco Beppe Sala e l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi.

L’atmosfera in aula a Palazzo Marino si è surriscaldata fin dalle prime battute. Dai banchi del pubblico si sono levati fischi, ululati di protesta e cori di disapprovazione come “a casa, a casa”, insieme alle accuse di aver danneggiato la città.


La contestazione in Consiglio a Milano

A guidare la contestazione politica sono stati i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia e della Lega, che hanno interrotto i lavori per alcuni minuti, occupando simbolicamente il centro dell’aula.

Alcuni di loro hanno esposto cartelli con la scritta “dimissioni” e collocato scatole di cartone sui banchi, invitando idealmente il sindaco a “raccogliere le proprie cose” e lasciare quindi il posto di primo cittadino.

Tancredi disponibile alle dimissioni

Dei dodici membri della giunta erano presenti solo in nove. Giancarlo Tancredi, al centro delle accuse e destinatario di una richiesta di arresti domiciliari, non ha preso parte neanche alla riunione mattutina con gli altri assessori.

Nel pomeriggio ha avuto comunque un colloquio con il sindaco Sala, il quale ha annunciato che interverrà in aula lunedì 21 luglio per riferire ufficialmente sulla vicenda.

Durante l’incontro, l’assessore alla Rigenerazione urbana ha confermato al primo cittadino la sua disponibilità a rassegnare le dimissioni, come riportato dal Corriere della Sera, citando fonti vicine a Tancredi.

L’inchiesta sull’urbanistica a Milano

L’inchiesta sull’urbanistica a Milano coinvolge 74 soggetti fra amministratori, imprenditori e architetti. Fra questi figurano anche l’assessore Tancredi e Beppe Sala.

Le ipotesi di reato a carico del sindaco, nello specifico, sono false dichiarazioni e induzione indebita. La Procura ritiene che esistesse un sistema parallelo per gestire pratiche edilizie con favoritismi e pressioni, e sono state formalizzate sei richieste di arresto, tra cui quella per l’assessore Tancredi.

Le accuse contro Sala riguardano la nomina di Giuseppe Marinoni alla Commissione Paesaggio, nonostante presunti conflitti d’interesse, e l’ipotesi di pressioni sul progetto “Pirellino“, ovvero la riqualificazione dell’edificio ex Pirelli presente nel capoluogo lombardo.

Sala ha respinto le accuse, affermando di non aver mai saputo di essere indagato se non dai giornali, negando ogni legame diretto con Marinoni o l’operazione.

ANSA

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