Cosa pensa Papa Leone XIV sulle coppie omosessuali, posizione chiara di Prevost: "Famiglia è uomo e donna"
Nelle dichiarazioni di Papa Leone XIV sulla famiglia nessuna apertura sulle coppie omosessuali, Arcigay protesta
Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Nel suo discorso, il Santo Padre ha sostenuto che la famiglia è “fondata sull’unione stabile tra uomo e donna”. Parole che hanno subito sollevato le proteste di Arcigay che considerano la posizione espressa da Prevost non in linea su chi ha a cuore i diritti delle coppie omosessuali.
- Papa Leone XIV e il concetto di famiglia, zero aperture sulle coppie omosessuali
- La dura replica di Arcigay
- Pro vita applaude Prevost
Papa Leone XIV e il concetto di famiglia, zero aperture sulle coppie omosessuali
Prevost, in un passaggio del suo discorso, ha dichiarato che serve “adoperarsi per porre rimedio alle disparità globali, che vedono opulenza e indigenza tracciare solchi profondi tra continenti, Paesi e anche all’interno di singole società”.
“È compito di chi ha responsabilità di governo – ha aggiunto – adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, ‘società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società'”.
La dura replica di Arcigay
La posizione di Prevost ha innescato la replica dura di Arcigay, il cui segretario Gabriele Piazzoni, parlando ai microfoni di Fanpage.it, ha sostenuto che quanto dichiarato dal nuovo Papa sul concetto di famiglia è in linea con la dottrina della Chiesa.
“Dottrina che non è mai cambiata – ha sottolineato Piazzoni -, e nemmeno il suo predecessore lo ha fatto”. Il riferimento è a Papa Francesco che, però, qualche segnale di apertura l’aveva mostrato. Ad esempio quando nel 2013, poco prima di diventare Santo Padre, disse: “Chi sono io per giudicare?”
Pro vita applaude Prevost
Arcigay ha inoltre ricordato che Prevost ha sempre avuto una posizione piuttosto ostile nei confronti di identità di genere e sessualità. Non a caso ha ricevuto il plauso di Pro vita, che lo ha ringraziato per aver evidenziato la centralità della famiglia “troppo spesso messa in pericolo da chi vuole scardinare anche i più assodati concetti scientifici di maschile e femminile”.
Il Vaticano “continua a non voler riconoscere la pluralità delle famiglie, siano esse omosessuali o eterosessuali – ha aggiunto Piazzoni -. Per quanto ci riguarda la questione fondamentale è che le istituzioni pubbliche e laiche non si lascino influenzare da una visione esclusivamente religiosa, ma riconoscano e tutelino tutte le famiglie che esistono, senza distinzioni”.
“Famiglie che non sono certo ‘figlie di un dio minore'”, ha dichiarato sempre Piazzoni secondo il quale il nocciolo del problema sta nel fatto che le famiglie omosessuali “affrontano ogni giorno l’evidente distanza tra il principio costituzionale di laicità e la realtà”.
“L’Italia si professa laica, ma spesso nei fatti non lo è. Sul piano legislativo abbiamo ancora famiglie di serie A e famiglie di serie B, alcune pienamente tutelate nei diritti, altre costrette a faticosi percorsi legali e burocratici per vederli riconosciuti”, ha concluso l’attivista.