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CRONACA NERA

Garlasco, l'intervista ad Alberto Stasi su Chiara Poggi sotto la lente dell'esperto: il dettaglio dell'occhio

Un esperto di comunicazione ha analizzato le espressioni del volto di Alberto Stasi durante un'intervista in cui parlava di Chiara Poggi e di Garlasco

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Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Si occupa soprattutto di cronaca, politica, economia e spettacolo.

Alberto Stasi è stato intervistato in carcere dal programma Le Iene circa tre anni fa. Il filmato è stato analizzato dall’esperto di comunicazione non verbale Gianluca Spina che ritiene di aver notato dei segnali di disgusto, disprezzo e rabbia comparire sul volto del condannato per il delitto di Garlasco, proprio mentre parlava di Chiara Poggi.

I dettagli sugli occhi di Alberto Stasi

Gianluca Spina ha condiviso le sue deduzioni in un articolo sulla rivista Giallo. L’esperto ha sottolineato che l’esposizione di Stasi, durante l’intervista a Le Iene circa le incongruenze e le forzature contenute nella sentenza che lo condannò, era stata di una logica chiarissima.

Quando però gli furono rivolte le domande “hai ucciso tu Chiara?” e “senti, parliamo un attimo di Chiara”, il suo volto tradì di essere stato colpito sul piano emotivo.

Una foto d’archivio di Alberto Stasi

In risposta alla prima domanda, ha spiegato Spina, Stasi fece una pausa e sul suo volto comparve il terrore con tic all’occhio
destro. Il ragazzo fece quindi una controdomanda “mi stai facendo la domanda o…?”.

In occasione del secondo quesito mentre Stasi affermava che “Chiara era una ragazza semplice, semplicissima” sul viso sarebbero apparsi segni di disgusto e rabbia. Ciò che ha colpito Spina è che, al momento dell’intervista, erano passati quindici anni dal delitto di Garlasco eppure permanevano forti emozioni negative sul volto di Alberto.

Cosa significano i dettagli analizzati dall’esperto di comunicazione

Il terrore, secondo l’esperto di comunicazione non verbale, sarebbe legato al pericolo che il giornalista non gli credesse, mentre il disprezzo è un’emozione che si prova per una persona e che implica superiorità morale verso il disprezzato.

Questo dettaglio farebbe dedurre, sempre secondo Spina, che per Alberto esiste qualcosa di spregevole nella condotta di Chiara. La rabbia invece potrebbe essere conseguenza dell’ingiusto danno patito a causa della condotta di Chiara.

Il disgusto, “se mostrato all’affermazione semplice, semplicissima, mi segnala un senso di repulsione verso la medesima persona”, ha scritto l’esperto di comunicazione nell’articolo su Giallo. Spina però ha segnalato che su questo ultimo punto gli studiosi di psicologia clinica gli segnalarono una variante, ovvero che disgusto e senso di colpa attivano le medesime aree cerebrali.

Da qui, Gianluca Spina si chiede, ipotizzando il senso di colpa in Alberto, potrebbe essere legato alla possibilità di salvare Chiara e di non averlo fatto?.

L’intercettazione del padre di Alberto Stasi

Intanto, nella puntata del 25 luglio 2025 di Quarto Grado, è stata mandata in onda la telefonata intercettata del padre di Alberto Stasi a un parente qualche giorno dopo il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007.

L’uomo ha spiegato all’interlocutore che il figlio “il sangue lo ha evitato, è normale. Il problema è che non ha un alibi”.

Entrando nel dettaglio della scarpa pulita, il padre di Stasi aveva affermato: “Loro dicono: con tutto il sangue che c’era non si è neanche sporcato le scarpe. Però ieri ci ha fatto vedere Alberto com’era, c’è un corridoio di circa 8-9 metri. Lui a metà ha fatto due passi, ha guardato a destra e sinistra non c’era nessuno, ha guardato avanti nel corridoio a sinistra c’era già una striscia di sangue. Chiaramente se n’è stato a destra e ha guardato avanti. L’ha evitata, ma è spontaneo che uno non è che… anche nell’acqua non ci metti dentro i piedi”.

IPA

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