Hostess Aurora Maniscalco morta a Vienna, fidanzato indagato per istigazione al suicidio: disposta autopsia
Si attende l'autopsia di Aurora Maniscalco, la hostess morta a Vienna in circostanze poco chiare. Il fidanzato è indagato per istigazione al suicidio
È ufficialmente indagato il fidanzato di Aurora Maniscalco, la hostess morta a Vienna dopo essere caduta dal terzo piano. All’uomo è stato notificato un avviso di garanzia per istigazione al suicidio. La salma tornerà a breve in Italia, con la Procura di Palermo che ha disposto l’autopsia, da eseguire al Policlinico prima del passaggio del caso a Roma.
- Aurora Maniscalco, indagato il fidanzato
- Il caso della hostess morta a Vienna
- La famiglia non crede al suicidio
Aurora Maniscalco, indagato il fidanzato
Elio Bargione, il fidanzato di Aurora Maniscalco, la 24enne hostess palermitana deceduta a Vienna dopo essere precipitata dal terzo piano della sua abitazione, ha ricevuto un avviso di garanzia per istigazione al suicidio.
La salma della giovane rientrerà martedì 8 luglio a Palermo, con l’autopsia che sarà eseguita al Policlinico. L’esame, negato dalle autorità viennesi – che avevano concluso per il suicidio, basandosi anche sulle dichiarazioni del fidanzato e di alcuni testimoni – sarà ora svolto in Italia come atto irripetibile.
Aurora Maniscalco lavorava come hostess per la compagnia Lauda Air
Il caso passerà successivamente alla Procura di Roma, competente per i reati avvenuti all’estero con vittime italiane.
Il caso della hostess morta a Vienna
Fin dai primi momenti, i familiari di Aurora Maniscalco avevano sollevato dubbi sulla ricostruzione fornita dalle autorità austriache.
La giovane hostess, precipitata dal balcone dell’abitazione che condivideva con il fidanzato a Vienna, viveva un periodo complicato. Secondo il racconto del compagno 27enne, anch’egli palermitano e assistente di volo, la caduta sarebbe avvenuta – accidentalmente o volontariamente – al termine di una discussione.
La ragazza, che si era allontanata per alcuni giorni, era tornata proprio la sera del tragico evento. Alcuni passanti, riferiscono fonti investigative, avrebbero assistito alla caduta.
La famiglia non crede al suicidio
I parenti di Aurora Maniscalco continuano a chiedere indagini più approfondite. La 24enne non aveva mai dato segnali compatibili con la volontà di togliersi la vita, ripetono senza sosta i familiari. La relazione con il fidanzato sarebbe stata burrascosa, ma la ragazza aveva obiettivi e progetti per il futuro.
Fra i diversi elementi sospetti in merito al caso, si cita il blocco improvviso dei profili social della vittima, e le ore trascorse prima che il fidanzato informasse i genitori della tragedia, mentre invece aveva contattato tempestivamente i propri.
L’avvocato della famiglia ha sottolineato che non si vogliono accuse pregiudiziali, ma resta la convinzione che diversi dettagli siano ancora oscuri.