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Il cane eroe Bruno ucciso con un wurstel pieno di chiodi, l'accusa dell'addestratore: "So chi è stato"

Torna a parlare l’addestratore del cane eroe Bruno, ucciso da un boccone di wurstel pieno di chiodi: “Non era lui il vero bersaglio, ero io”

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

È tornato a parlare Arcangelo Caressa, l’addestratore di Bruno, il cane eroe che era stato premiato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per aver ritrovato 9 persone disperse che è stato ucciso con un wurstel pieno di chiodi. L’uomo sostiene di sapere chi sia il colpevole del vile gesto, e aggiunge: “Non era lui il vero bersaglio, ero io”.

Il cane Bruno ucciso con un wurstel ai chiodi

Il cane Bruno, membro dell’Unità Cinofila da Soccorso Endas, è morto in seguito a una emorragia causata dall’ingestione di un wurstel farcito con chiodi.

Il cane eroe, specializzato nel ritrovamento di cadaveri e famoso per aver salvato 9 persone disperse, è stato vittima di un gesto consapevole e premeditato.

Bruno, il cane ucciso con un wurstel farcito di chiodi, insieme alla premier Giorgia Meloni

Un gesto che però, secondo l’addestratore Arcangelo Caressa, ha senso solo se si pensa che il cane non era il reale bersaglio: “Lo amavano tutti, Bruno. Non era lui il vero bersaglio, ero io”.

Le parole dell’addestratore

Come riportato dal Messaggero, l’addestratore di Bruno è convinto di sapere chi sia il responsabile del gesto, che non era rivolto direttamente a lui.

“Nelle ultime settimane ho ricevuto diverse minacce di morte – ha detto Arcangelo Caressa, che è anche capo delle guardie zoofile e coordinatore delle ambulanze veterinarie d’urgenza – Ora voglio vedere il colpevole dietro le sbarre”.

“Non è stato un gesto casuale, vogliono che mi faccia da parte. Ma io non mi piegherò mai. Questo è un attacco vile, fatto per soldi e per vendetta – ha detto ancora l’addestratore – Le persone che ha salvato mi stanno chiamando, piangono. Non riescono a crederci. Bruno era parte della comunità. Ha fatto più bene lui di tanti uomini”.

Il commento di Giorgia Meloni

La notizia della morte di Bruno, il cane molecolare ritrovato privo di vita all’alba del 4 luglio nel box dove dormiva, all’interno del centro specializzato di Talsano, vicino Taranto, ha portato anche la premier Girogia Meloni a commentare l’accaduto.

“Una notizia che stringe i cuore, un atto vile, codardo, inaccettabile. Grazie per tutto ciò che hai fatto, Bruno” ha scritto su X la premier, ricordando il Bloodhound da soccorso pluripremiato.

Continuano le indagini sull’accaduto, con l’ipotesi della vendetta che prende sempre più piede, dato che Bruno aveva anche partecipato a operazioni che avevano portato al sequestro di cani usati nei combattimenti illegali nel mondo della criminalità organizzata.

Facebook Arcangelo Caressa

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