Michele Noschese morto a Ibiza, rabbia del papà dopo le rivelazioni della Guardia Civil: "Dovevano aiutarlo"
"Soccorrerlo non pestarlo" le parole del papà di Michele Noschese dj morto a Ibiza in circostanze ancora da chiarire. Le richieste della famiglia
Incontenibile la rabbia e il dolore del papà di Michele Noschese, meglio noto come dj Godzi, morto nella sua casa ad Ibiza. Sono in corso le indagini per chiarire le cause del decesso e in attesa dei risultati definitivi dell’autopsia, e degli esami tossicologici sul cadavere dell’artista, la famiglia ha nominato un perito di parte, il medico legale Juan Luis Poncela. Il padre del dj chiede ulteriori esami specifici e replica alla Guardia Civil.
- Cosa ha detto la Guardia Civil sul dj morto a Ibiza
- Cosa chiede la famiglia di Michele Noschese
- La rabbia del papà di dj Godzi
Cosa ha detto la Guardia Civil sul dj morto a Ibiza
Michele Noschese è morto nella sua villa di Ibiza il 19 luglio scorso. Sulle cause del decesso la Guardia Civil sembra avere pochi dubbi, sarebbe avvenuta per uso continuo di droghe.
Gli agenti sono intervenuti nell’abitazione di Roca Lisa, a Santa Eulalia su segnalazione relative a “gravi alterchi e colluttazioni”.
Gli episodi a cui fa riferimento la Guardia Civil in un comunicato ufficiale sarebbero il forte litigio con la ragazza di origini sudamericane ospite di Michele Noschese.
L’altro sarebbe un coltello puntato contro l’anziano Xavier, vicino di casa del dj.
Le autorità locali riferiscono di averlo trovato in evidente stato di alterazione, evidentemente sotto l’effetto di droghe e in preda alle allucinazioni.
Nella casa del dj Godzi sono stati ritrovati ketamina e cocaina rosa denominata 2C-B
Cosa chiede la famiglia di Michele Noschese
La famiglia di Michele Noschese, in diverse interviste, si è focalizzata molto su un passaggio della ricostruzione che la Guardia Civil fa della morte del figlio.
Le autorità locali riferiscono di averlo bloccato con difficoltà perché il dj avrebbe opposto violenta resistenza.
Il musicista napoletano avrebbe perso conoscenza e sarebbe morto dopo poco, nonostante i tentativi di rianimarlo.
Giuseppe Noschese, padre di Michele, in un’intervista al Corriere della Sera chiede ulteriori accertamenti per determinare con certezza che non ci siano segni di violenza sul corpo del figlio, come emerso dai primi esiti dell’autopsia.
Nello specifico ha chiesto che venga effettuata una tac total body e una risonanza magnetica all’encefalo.
Questi accertamenti potrebbero rivelare lesioni non evidenziate finora.
La rabbia del papà di dj Godzi
Giuseppe Noschese è stato primario al Trauma Center dell’Ospedale Cardarelli di Napoli ed è esperto in medicina d’emergenza.
Al Corriere della Sera si è detto fiducioso nel lavoro della magistratura e non ha negato la possibilità che il figlio facesse uso di droga.
Ha sottolineato però un aspetto a suo dire importante da chirurgo e professionista in prima al pronto soccorso “se è vero che Michele ha avuto delle convulsioni, che ansimava, che faticava a respirare, il primo intervento doveva essere di natura medica”.
Con rabbia il papà del dj morto a Ibiza sostiene che il figlio sia stato picchiato, ammanettato a mani e piedi e gettato sul divano.
In sostanza il figlio doveva essere soccorso e non aggredito secondo Giuseppe Noschese.