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CRONACA NERA

Omicidio di Pierina Paganelli, la versione dell'investigatore privato Ezio Denti che scagiona Louis Dassilva

Ezio Denti è convinto: per l'investigatore, Louis Dassilva non sarebbe responsabile dell'omicidio di Pierina Paganelli. I dubbi sul movente passionale

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

L’investigatore Ezio Denti è stato ascoltato in procura sull’omicidio di Pierina Paganelli, dopo un suo esposto, in particolare escludendo un movente passionale in relazione a Louis Dassilva. Denti sostiene che Dassilva non fosse innamorato di Manuela Bianchi, citando un incontro che dimostrerebbe la sua estraneità, con l’omicidio che sarebbe opera di qualcun’altro residente nel condominio.

Parla l’investigatore Ezio Denti

La versione di Ezio Denti sull’omicidio di Pierina Paganelli non prevede responsabilità per Louis Dassilva.

L’investigatore privato ha ribadito le sue convinzioni a "Pomeriggio 5", dopo essere stato convocato in procura il seguito al suo esposto.

"Avevo fatto istanza di essere sentito giorni fa in procura, quest’istanza è rimasta inevasa e a quel punto ho dovuto fare un esposto" ha spiegato Denti. "Pochi giorni fa sono stato chiamato e quindi mi sono presentato".

Perché scagionare Louis Dassilva

Denti ha sottolineato che a suo avviso Louis Dassilva non può essere colpevole, mancando un vero movente. "Quello che ho sempre dichiarato da un anno e mezzo a questa parte non è mai stato preso in considerazione" ha ammonito.

"Nel momento in cui tu a Louis associ un movente passionale, ovviamente io ritengo che avendo parlato con lui per diverso tempo, su quelli che erano i rapporti tra tra lui e Manuela, era scaturito il fatto che non fosse minimamente interessato all’innamoramento nei confronti di Manuela" ha affermato.

L’investigatore ha poi aggiunto altri elementi a corroborare la sua tesi. "Tutto il discorso di quasi 35 minuti, dove Manuela si spinge nei confronti di lui, chiedendo se fosse innamorato o meno, e lui che risponde sempre in modo fermo, dicendo ‘no, non sono innamorato, ti stimo, ti voglio bene, stiamo bene insieme, ma non lascerei mai la mia famiglia, mia moglie e il mio lavoro per te’ ".

Si tratta di affermazioni che Dassilva ha sempre sostenuto, tuttavia per Denti è rilevante l’aspetto temporale. "È il 23 ottobre, ovvero 20 giorni dopo l’omicidio. Louis dichiara in un colloquio tra due persone, per il quale non si chiedono neanche perché sono stati convocati, e dichiara di non aver nessun interesse nei suoi confronti".

Chi è l’autore dell’omicidio di Pierina Paganelli

"Credo che il movente passionale non debba esistere, ha sempre raccontato che Manuela Bianchi per lui era il giocattolo del pianerottolo. Parliamoci chiaro, non c’era amore. Ora dobbiamo pensare che un uomo abbia ucciso una donna con 29 coltellate per riparare, o per quantomeno nascondere, un rapporto passionale? Ma io non posso crederci, per quale motivo?" si è domandato Denti.

Ma se il colpevole non è Dassilva, per l’investigatore deve essere per forza qualcuno nell’edificio, come più volte ribadito.

"Io non posso sapere chi è stato" ha concluso. "Certo è che se gli inquirenti dicono che quella è una mano maschile, e i maschi sono due, se io dovessi togliere Louis, ritengo che Loris (Bianchi, ndr) potrebbe essere responsabile".

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