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Omicidio Giuseppe Marra, avrebbe assunto droghe con la moglie Lorenza Scarpante: poi la lite, sentiti i figli

Giuseppe Marra sarebbe stato ucciso dalla moglie Lorenza Scarpante dopo aver consumato droghe. Tra i due sarebbe scoppiata una lite: le indiscrezioni

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Nell’appartamento di via Zanolini, a Bologna, è stata rinvenuta una sostanza. Cocaina, secondo gli inquirenti, e per questo quel materiale verrà analizzato. È uno dei dettagli emersi durante le indagini sulla morte di Giuseppe Marra, 59 anni. I carabinieri hanno arrestato la moglie Lorenza Scarpante, sospettata di omicidio. La donna, 56 anni, respinge ogni addebito.

La presunta assunzione di droghe

La ricostruzione delle circostanze che hanno portato alla morte di Giuseppe Marra è ancora in divenire. Eppure, secondo un’indiscrezione riportata da AnsaCorriere della Sera, all’interno dell’appartamento di via Zanolini in cui il 59enne ha trovato la morte sarebbero state rinvenute tracce di sostanze stupefacenti che verranno analizzate.

Per questo Lorenza Scarpante, fermata con il sospetto di omicidio, nel pomeriggio di martedì 27 maggio è stata trasportata all’ospedale e sottoposta ad analisi tossicologiche.

Lorenza Scarpante è stata arrestata con l’accusa di omicidio. La vittima, il marito Giuseppe Marra, potrebbe aver consumato droghe insieme alla moglie prima di morire

Ansa sottolinea che secondo gli inquirenti la coppia avrebbe consumato droghe durante la notte tra il 26 e il 27 maggio all’interno dell’appartamento di via Zanolini.

Poi tra i due potrebbe essere scoppiata una lite degenerata, quindi, con l’omicidio del 59enne. La coppia aveva un negozio di cannabis legale in via Indipendenza, al centro del capoluogo emiliano.

La morte di Giuseppe Marra

Secondo Ansa, che cita fonti investigative, la morte di Giuseppe Marra si potrebbe collocare intorno alle 3 della mattina di martedì 27 maggio. In quell’orario, infatti, i vicini riferiscono di aver sentito rumori e tonfi ripetuti arrivando a scambiarsi messaggi tra loro con la promessa di rivolgersi all’amministratore.

Alle 10:30 del mattino dello stesso giorno Lorenza Scarpante è uscita per strada sporca di sangue gridando: “Chiamate qualcuno, aiuto, è caduto mio marito”. Il corpo senza vita del marito giaceva in una pozza di sangue sull’ingresso dell’abitazione. In un primo momento è stata considerata l’ipotesi dell’incidente domestico, ma il medico legale Filippo Pirani sul posto insieme al pm Manuela Cavallo ha notato che sul cranio del 59enne erano presenti ferite, almeno due.

Agli inquirenti la donna ha raccontato che mentre il marito moriva lei stava dormendo e che si sarebbe accorta della tragedia solamente al mattino, quando si è svegliata. Nell’abitazione non erano presenti segni di effrazione. Tuttavia – scrive il Corriere della Sera – Lorenza Scarpante avrebbe fornito ai carabinieri un racconto poco convincente, per questo motivo ora è indagata per omicidio volontario. La donna è stata trasferita in carcere.

La moglie Lorenza Scarpante indagata per omicidio

In poche ore è arrivata la prima svolta. Il nome di Lorenza Scarpante è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio volontario. Ansa scrive, infatti, che il suo racconto non avrebbe convinto gli inquirenti. In casa con il marito c’era solo lei, oltre ad un gattino.

Al Corriere della Sera l’avvocata della donna, Cristiana Soverini, ha raccontato che la sua assistita “ha risposto a tutte le domande e respinge ogni addebito”. Gli inquirenti ascolteranno anche i figli della coppia, domiciliati in un indirizzo diverso.

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