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Virus zanzare West Nile, per Fabrizio Pregliasco "ormai in Italia è endemica": i consigli per proteggersi

Sono stati registrati diversi casi in Italia di diffusione del virus West Nile trasmesso dalle zanzare, come evitare di essere contagiati

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Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Si occupa soprattutto di cronaca, politica, economia e spettacolo.

Il West Nile o febbre del Nilo occidentale è ormai una “malattia endemica” in Italia. Lo afferma l’osservatorio Virusrespiratori.it., di cui il virologo Fabrizio Pregliasco è direttore scientifico. Per il medico c’è un unico modo per proteggersi dal virus, ovvero contrastare la diffusione delle zanzare che lo trasmettono.

I casi di virus West Nile in Italia

Il West Nile è una malattia dal nome esotico considerata in passato una delle tante patologie tropicali.

Nel 2025 in Italia sono stati registrati diversi casi in varie zone del Paese, con un cluster di casi autoctoni nella provincia di Latina e la morte di un’anziana 82enne. Per questo motivo, secondo l’osservatorio Virusrespiratori.it, non può più essere considerata una malattia esotica.

Un esemplare della specie di zanzara che trasmette il virus West Nile

Il virologo Pregliasco ha ricordato che contro il virus non esistono vaccini né farmaci mirati.

Complice il fatto che alcune specie di uccelli sono serbatoi del virus West Nile e in diversi casi si sono riscontrate infezioni anche in cavalli e cani, l’osservatorio conferma che il microrganismo è in espansione in Italia.

Le cause della diffusione del West Nile in Italia

“Anche il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale nell’aumentata circolazione – ha affermato Pregliasco – L’innalzamento delle temperature e la tropicalizzazione delle città italiane creano condizioni favorevoli per la proliferazione delle zanzare vettore, estendendo così il rischio di infezione a nuove aree del Paese”.

Lo specialista però evita di parlare di allarme seppur sottolineando che la situazione meriti “un’enorme attenzione sia da parte del personale sanitario, sia da parte delle istituzioni nonché dei cittadini”.

I consigli di Pregliasco per proteggersi

La malattia viene trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzara, più frequentemente del tipo Culex, e non si trasmette da persona a persona.

L’osservatorio evidenzia che se la maggior parte degli infettati non manifesta sintomi o si ammala in maniera lieve, ovvero solo il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei, negli anziani e nelle persone immunodepresse la sintomatologia può essere più grave e arrivare a colpire il sistema nervoso centrale, con forme di meningite o encefalite che possono risultare anche fatali.

“Al momento – ha rimarcato Pregliasco – non esistono vaccini o medicinali che trattino in modo specifico il virus. L’unico modo per proteggersi dal West Nile è pertanto la prevenzione, ovvero ridurre l’esposizione alle punture di zanzare”.

Per il virologo sono quindi fondamentali le misure “di protezione individuale, come l’uso di repellenti e zanzariere, insieme alla disinfestazione delle aree verdi e alla rimozione dei ristagni d’acqua dove le zanzare si riproducono. Anche perché le zanzare possono trasmettere non solo il West Nile, ma anche altri virus pericolosi come Dengue, Chikungunya, Zika virus, Usutu virus, la malaria e altre malattie a trasmissione vettoriale”.

Ansa/iStock

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