Virus West Nile delle zanzare, Pregliasco lo paragona al Covid: "Caratteristica perfida, l'80% non ha sintomi"

West Nile, Pregliasco lo paragona al Covid: virus perfido e asintomatico all’80%. Aumentano i contagi e i decessi, prevenzione ancora troppo scarsa

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L’Italia affronta un’estate segnata dalla diffusione silenziosa del virus West Nile, trasmesso dalle zanzare del genere Culex e già responsabile di sette decessi accertati. A lanciare un allarme lucido e, in parte, scomodo è il virologo Fabrizio Ernesto Pregliasco, che invita a non sottovalutare il pericolo. “Questa malattia ricorda il Covid, sotto certi aspetti”, ha detto. “È perfida, perché l’80% dei casi è asintomatico“.

West Nile, l’allarme di Pregliasco

“Un tempo era una patologia tropicale”, ha spiegato il 30 luglio Pregliasco all’ANSA, “ma ora è autoctona. Complice il cambiamento climatico, i viaggi, e soprattutto la presenza di uccelli selvatici, veri serbatoi naturali del virus, la sua diffusione è diventata stabile nel nostro ecosistema”:

A differenza della zanzara tigre, più visibile e attiva di giorno, il vettore principale è la zanzara Culex, piccola, silenziosa, attiva al crepuscolo e di notte.

virus West Nile zanzare PregliascoiStock

Il virus West Nile preoccupa gli esperti

La latenza silenziosa rende il West Nile virus (WNV) un nemico difficile da controllare.

Endemico in Italia dal 2008, il virus si è ormai radicato stabilmente anche in aree che fino a poco tempo fa sembravano al riparo, come il Lazio, la Campania e la Puglia.

In questi mesi, le autorità sanitarie hanno confermato oltre 30 contagi e una preoccupante espansione territoriale.

La pericolosità del virus delle zanzare

La pericolosità del West Nile non risiede tanto nella frequenza dei casi gravi (meno dell’1%), quanto nella difficoltà di monitoraggio e contenimento.

La gran parte delle infezioni decorre in modo asintomatico, o con sintomi lievi e aspecifici: febbre, dolori muscolari, nausea.

Ma nei soggetti anziani o fragili, possono svilupparsi complicanze neurologiche come encefaliti e paralisi, che portano alla morte. “E ci sono anche giovani colpiti”, precisa Pregliasco.

L’importanza della prevenzione

In assenza di un vaccino o di una cura specifica, la prevenzione è tutto. E parte dai comportamenti individuali. “Bisogna proteggersi dalle punture di zanzara con repellenti efficaci, abiti lunghi, zanzariere. I prodotti naturali non bastano. Serve usare principi attivi chimici, quelli veri. E attenzione: i dopobarba attraggono le zanzare, soprattutto quelli con fragranze intense”.

Pregliasco denuncia anche una certa inerzia istituzionale: “Non si è fatto abbastanza in termini di disinfestazione, sorveglianza, educazione. Molti sottovalutano perché ‘muoiono solo gli anziani’. Un errore già visto col Covid. Non possiamo più permettercelo”.

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