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CRONACA NERA

Vladimir Radu morto fuori dalla discoteca di Mestre dopo un pugno, era intervenuto per difendere il figlio

Vladimir Radu è morto fuori dalla discoteca Area City di Mestre dopo un pugno: aveva difeso il figlio 14enne in una lite. Fermato l'aggressore 24enne

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Un’uscita serale si è trasformata in un dramma irreversibile per Vladimir Radu, 39 anni, morto il 23 giugno all’ospedale dell’Angelo di Mestre dopo due giorni di agonia. Il motivo? Un pugno ricevuto nel parcheggio della discoteca Area City di Mestre, dove era intervenuto per difendere il figlio 14enne durante una lite con un altro ragazzo. Il 15 luglio l’aggressore, un 24enne, è stato fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

Vladimir Radu morto fuori dalla discoteca di Mestre

L’episodio è avvenuto il 21 giugno, in una serata in cui il locale era chiuso per fine stagione. Una situazione banale, forse una battuta inopportuna del figlio adolescente, che ha scatenato la reazione sproporzionata di un giovane di 24 anni.

L’intervento del padre avrebbe dovuto calmare gli animi. Invece, ha scatenato la violenza.

Vladimir Radu è morto dopo una lite fuori dalla discoteca Area City di Mestre

Secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, Vladimir avrebbe cercato di minimizzare l’accaduto, ma l’aggressore avrebbe reagito con uno spintone e un pugno al volto. Il colpo ha fatto barcollare e cadere a terra Radu, privo di sensi. L’emorragia cerebrale riportata nella caduta si è rivelata fatale.

Il giovane aggressore, anche lui moldavo, è stato inizialmente irreperibile. Dopo il fatto, ha lasciato l’Italia passando per la Slovenia, come confermato dalle riprese delle telecamere di frontiera. È stato rintracciato solo il 10 luglio, al rientro da un paese extra-Schengen.

L’indagine per omicidio preterintenzionale

La procura di Venezia ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale, ipotizzando che il giovane non volesse uccidere Radu, ma che le conseguenze del gesto siano state tragiche.

Il 24enne ha ammesso l’aggressione, sostenendo di essere stato spintonato e preso per il collo. Elementi ora al vaglio degli inquirenti.

Nonostante la gravità dell’episodio, il gip ha ritenuto sufficiente l’obbligo di dimora nel comune di Spinea, con divieto di uscita dalle 20 alle 7, escludendo quindi la custodia cautelare in carcere.

A pesare nella decisione, il tentativo iniziale dell’indagato di rianimare la vittima.

Chi era Vladimir Radu

Residente a Noale (Venezia) conosciuto nella comunità per la sua discrezione e il forte legame con la famiglia, Vladimir Radu lascia una moglie e dei figli.

Il caso si inserisce in una serie di episodi legati alla discoteca Area City, già teatro in passato di aggressioni e oggetto di provvedimenti del Questore.

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