De Meo: serve un’alleanza contro le auto cinesi

Gli scenari futuri sembrano nebulosi per l'industria europea delle quattro ruote. Il CEO di Renault spera in un'alleanza per fronteggiare i pericoli

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Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Il mondo delle quattro ruote è in fermento, perché gli scenari contingenti, il futuro che prevede un cambiamento epocale con la transizione energetica, creano qualche pensiero ai vertici dell’automotive europea. I rischi che si stagliano all’orizzonte turbano non poco Luca De Meo, CEO di Renault, che ne ha parlato anche durante il Salone di Ginevra, focalizzando la propria attenzione sulla necessità di una risposta governativa unificata e ampia, simile alla realizzazione di Airbus Industrie per fronteggiare la minaccia dei veicoli elettrici cinesi per i produttori europei.

Sull’elettrico non si torna indietro

Se da qualche parte qualcuno ha vociferato di un possibile passo indietro, Luca De Meo è stato categorico: sull’auto elettrica non si fanno dietrofront. Quindi, mentre il Ministro delle Imprese e del Made in Italy auspica l’ingresso di un interlocutore cinese per investire sulle fabbriche in Italia, il CEO di Renault vorrebbe una maggiore protezione nei confronti dei costruttori europei a svantaggio di quelli del Dragone.

Tre anni fa, ci è stato detto che l’unica strada verso il futuro era rappresentata dalle vetture completamente elettriche, ma ora molti si interrogano sulla reale efficacia di questa tecnologia. Nessuna azienda che ha ignorato il progresso ha tratto vantaggio da tale scelta. Quindi, non possiamo permetterci di respingere il progresso, considerando gli ingenti investimenti che abbiamo già fatto. È vero che probabilmente entro il 2035 l’elettrico non sarà la sola opzione, potrebbe essere il 80%, il 70% o addirittura il 60%, seguendo il modello cinese e adattandoci alle esigenze del mercato. Tuttavia, rimarrà una tecnologia dominante” ha dichiarato Luca de Meo.

Cos’è Airbus Industrie

Perché De Meo ha parlato di Airbus Industrie? Questa realtà, fondata nel 1970 per fronteggiare la concorrenza di Boeing Co nel settore aeronautico, è stata presa a esempio come collaborazione efficace a livello europeo. Luca De Meo, però, suggerisce che il pericolo contraddistinto dai veicoli elettrici cinesi sia stata in parte creato dalle normative europee che hanno dato una spinta propositiva alla transizione all’elettrico, con l’obiettivo di raggiungere quote di mercato generose entro il 2035.

Per rispondere a questa gigantesca sfida, l’UE potrebbe prendere in considerazione l’opzione di rivedere le normative sulle emissioni di CO2 per garantire una superiore presenza di ibridi e ibridi plug-in sulle strade. In alternativa, potrebbe essere necessaria una collaborazione su larga scala tra i produttori europei simile a quella che ha dato vita ad Airbus, come abbiamo poco fa anticipato.

Conservare la leadership europea

De Meo sottolinea l’importanza di un’azione tempestiva, considerando che i produttori cinesi sono in vantaggio di circa cinque anni nella produzione di veicoli elettrici e possono produrre i veicoli a costi più bassi. Ha anche dimostrato la necessità di creare veicoli elettrici accessibili per i consumatori europei, suggerendo molte opzioni come la flessibilità delle norme di sicurezza dell’UE e la riduzione delle tasse sui veicoli elettrici di dimensioni ridotte.

Infine, il CEO di Renault sottolinea che la rapidità di esecuzione è cruciale in questo contesto cangiante, affermando che sarebbe troppo tardi se prima di decidere trascorreranno degli anni. La sua proposta verte a garantire che l’Europa conservi la propria leadership competitiva nel mercato automobilistico mondiale, affrontando in modo efficace la sfida rappresentata dai produttori cinesi di veicoli elettrici.