Antonio Tajani "ministro degli Esteri più sfigato della storia", battuta dopo il ritardo al convegno: il video
Antonio Tajani al convegno alla Camera: “Sono il ministro degli Esteri più sfigato". Le scuse per il ritardo fanno il giro del web
Antonio Tajani, intervenendo a un convegno alla Camera, si è scusato per il ritardo con una battuta: “Sono il ministro degli Esteri più sfigato della storia” a causa di due conflitti e della guerra commerciale dei dazi. Il ministro ha voluto così sottolineare gli impegni urgenti legati all’attualità internazionale, che in questa legislatura non sembrano consentirgli occasioni per “rallentare”.
La battuta di Antonio Tajani
L’episodio curioso con protagonista Antonio Tajani è avvenuto al mattino di martedì 8 luglio, quando era atteso a Montecitorio per partecipare al convegno “Democrazia e parlamentarismo nel Mediterraneo”.
Il ministro degli Esteri è giunto in ritardo all’appuntamento ospitato alla Camera dei deputati, e per giustificare l’attesa, ha scherzato definendosi “il più sfigato della storia”, sottolineando come sia costantemente coinvolto in emergenze.
Antonio Tajani
Specificare ulteriormente a cosa si riferisse il ministro appare pleonastico, eppure va ricordato che le incombenze lamentate da Tajani sono le medesime per i tutti i principali colleghi del mondo occidentale, che non possono sottrarsi né alla guerra in Ucraina, né alla situazione di Gaza, né tantomento alle tensioni sui dazi globali rilanciati dagli Stati Uniti.
Il ministro degli Esteri e la bandiera Ue
Resta un momento particolare, quello attuale, per Antonio Tajani, di recente bersagliato dalle critiche anche per la sua interpretazione simbolica della bandiera europea, “blu come il manto della Madonna” con “12 stelle delle tribù d’Israele”.
Il ministro ne ha parlato nel suo post celebrativo per i 40 anni dall’adozione del vessillo da parte della CEE, citando esplicitamente radici giudaico-cristiane.
Tuttavia, com’è noto, la versione ufficiale dell’Ue spiega che il blu simboleggia il cielo e le 12 stelle rappresentano unità e perfezione, non stati membri né riferimenti religiosi.
La spiegazione di Tajani
Vero è che l’ideatore della bandiera, Arsène Heitz, era effettivamente devoto alla Madonna, ma i simboli religiosi nei suoi bozzetti vennero esclusi appositamente per osservare la laicità.
Tajani ha poi difeso la sua descrizione parlando dello “spirito” originario del disegnatore, continuando a sostenere che la sua versione sia corretta, benché non riconosciuta ufficialmente.
Nel frattempo, però, il ministro degli Esteri ha continuato a ricevere numerose critiche, soprattutto sulle varie piattaforme social, per la sua interpretazione vista come irrimediabilmente legata alle credenze personali.