Chi è Francesco Marchetto, l'ex carabiniere che voleva indagare sulle gemelle Cappa: "Il movente farà male"
Francesco Marchetto, ex comandante di Garlasco, critica le indagini sul delitto di Garlasco e rilancia ipotesi su movente e testimoni Cappa
Nel silenzio di Garlasco ritorna la voce di Francesco Marchetto, ex comandante dei carabinieri nella città del delitto di Chiara Poggi, che sostiene di aver sempre intravisto piste investigative alternative ignorate dalle autorità e di aver cercare di indagare sulle gemelle Cappa. Convinto che non sia stato identificato il vero assassino, lascia trasparire che la chiave risieda nel “movente”, che secondo lui farà “molto male a due famiglie”.
- Il passato da ufficiale di Francesco Marchetto
- Le condanne che lo hanno travolto e la reputazione danneggiata
- Il nuovo impulso: movente e testimoni Cappa
Il passato da ufficiale di Francesco Marchetto
Nel 2007, il maresciallo Francesco Marchetto guidava la stazione dei carabinieri di Garlasco, assumendo un ruolo chiave nelle fasi iniziali dell’indagine su Chiara Poggi. Stimato come il miglior ufficiale di polizia giudiziaria della provincia, entrò in contrasto con il capitano Gennaro Cassese, finendo escluso dall’indagine pochi giorni dopo il delitto.
Pur essendo stato accusato di favoreggiamento di Stasi, tre processi contro di lui sono stati archiviati o presi in considerazione al vaglio della prescrizione.
Francesco Marchetto voleva indagare sulle gemelle Cappa
Le condanne che lo hanno travolto e la reputazione danneggiata
Negli anni seguenti Marchetto ha subito tre condanne:
- Favoreggiamento della prostituzione, per essersi trovato in un locale durante un periodo di malattia.
- Peculato, per aver ceduto un GPS a Silvia Sempio, poi utilizzato per pedinare il marito.
- Falsa testimonianza, legata all’interrogatorio di Franca Bermani, la testimone della bicicletta nera.
In seguito, è stato anche condannato a risarcire 40mila euro alla famiglia Poggi, somma che ha definito “amareggiante” proprio nel momento in cui tornava a interrogarsi sulla vicenda del 2007.
Il nuovo impulso: movente e testimoni Cappa
Oggi, quando i riflettori si sono riaccesi sul delitto e sulla figura di Andrea Sempio, Marchetto riprende il microfono: gestendo il Blu Bar di Garlasco, mantiene contatti con esponenti de Le Iene e con alcuni legali coinvolti nella vicenda. Sostiene che le indagini debbano concentrarsi sul movente, che in base a sue dichiarazioni “farà male a due famiglie”.
Ritorna a sottolineare elementi che chiudono il caso su Stasi senza approfondire altri filoni, in particolare quello relativo alle gemelle Cappa.
Racconta di un testimone che vide Stefania Cappa sul luogo del delitto, e di Muschitta, primo testimone, che descrisse la ragazza in bicicletta con dettagli che non possono essere ignorati.
Marchetto sostiene che avrebbero dovuto “indagare a 360 gradi”, ma venne frenato dal capitano Cassese, che avrebbe presunto un alibi per le sorelle Cappa senza verificarlo. E ancora oggi denuncia un clima in cui “c’era troppa gente in caserma”.