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CRONACA NERA

Garlasco, le gocce di sangue davanti al divano e la traccia sulla parete: le anomalie della relazione del 2007

Nel 2007 i carabinieri dei Ris riportarono due anomalie sulla scena del delitto di Garlasco: cosa scrissero nella relazione

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Le dinamiche con cui si è consumato il delitto di Garlasco sono ben note, se ci atteniamo alla verità giudiziaria che nell’appello bis del 2014 e nella sentenza della Cassazione del 2015 ha portato alla condanna di Alberto Stasi. La ricostruzione dell’omicidio di Chiara Poggi è tutta nella relazione dei carabinieri del Ris che, già dal 2007, rilevò due anomalie. La prima riguardava tre gocce di sangue in prossimità del divano, la seconda una traccia sulla parete tra il terzo e il quarto gradino della scala che conduceva al corpo della vittima.

Le tre anomalie sulla scena del crimine, secondo i Ris

Dopo il nuovo sopralluogo in via Pascoli 8 di lunedì 9 giugno è tempo di ripasso. Il Corriere della Sera riavvolge il nastro e ci riporta al 12 dicembre 2007, quando i carabinieri del Ris entrarono nella villetta per ricostruire la dinamica. La squadra di Parma, nota per aver lavorato sui più importanti fatti di cronaca della storia d’Italia degli ultimi vent’anni, ricostruì la dinamica dell’omicidio di Chiara Poggi.

Nella relazione, tuttavia, si segnalavano due anomalie. "Anomalie" in quanto sconfinavano, approssimativamente, dal contesto in cui si poteva essere consumata la tragedia, che si trovavano fuori dal percorso in cui l’assassino aveva colpito la 26enne ma che potevano aggiungere sfumature alla dinamica dell’aggressione.

La prima anomalia era data dalla presenza di tre gocce di sangue accanto al divano dell’ingresso, per la precisione accanto al bracciolo sinistro. Quelle gocce erano state ritenute dai Ris di "non facile contestualizzazione". "Non facile" ma non impossibile. I carabinieri, infatti, ipotizzarono che fossero "riferibili a un’ipotetica fase iniziale dell’aggressione".

La seconda anomalia era data dalla traccia presente sulla parete tra il terzo e il quarto gradino della scala che dava sulla cantina, dove giaceva il corpo senza vita di Chiara Poggi. Attenzione: non si parla dell’impronta 33 che le nuove indagini attribuiscono ad Andrea Sempio. Si parla, piuttosto di una ulteriore traccia di sangue le cui "proporzioni globali del pattern" – si legge nella relazione menzionata dal Corriere della Sera – lasciano intuire che "la vittima abbia ricevuto un ulteriore e definitivo colpo alla testa".

Il significato delle due anomalie

Cosa si può intuire dalle due anomalie segnalate nella relazione dei Ris di Parma nel 2007? In merito alla prima, ovvero le tre gocce di sangue rilevate accanto al divano, come già riportato si potrebbe trattare di tracce "riferibili a un’ipotetica fase iniziale dell’aggressione".

E la fase iniziale dell’aggressione ai danni della 26enne, come noto, avvenne nel locale d’ingresso della villetta di via Pascoli. Le gocce accanto al divano "nel campo delle mere ipotesi" potrebbero essere attribuite a "un pugno sferrato al naso della vittima" la quale avrebbe successivamente tentato una fuga verso gli altri locali dell’abitazione. Non riuscendovi, ovviamente.

In merito alla seconda anomalia, invece, la vittima potrebbe aver "ricevuto un ulteriore e definitivo colpo alla testa" proprio tra il terzo e quarto gradino della scala in cui fu ritrovata cadavere. Sostanzialmente, l’assassino potrebbe aver sceso alcuni gradini per terminare l’atto di annientamento dopo aver lasciato che il corpo scivolasse verso la cantinetta.

Il nuovo sopralluogo a Garlasco

Come anticipato, lunedì 9 giugno gli inquirenti sono ritornati in via Pascoli 8 per un nuovo sopralluogo sulla scena in cui si consumò il delitto di Garlasco.

A questo giro i Ris hanno dispiegato tutte le nuove tecnologie a loro disposizione – laser, scanner e droni – per ricreare lo stato del luogo in cui avvenne la tragedia, come precisato dal pm Fabio Napoleone. I carabinieri dei Ris sono rimasti circa sette ore in casa Poggi.

Lo scopo è ricreare un modello 3D completamente bianco sul quale posizionare impronte e tracce di sangue e, eventualmente, rileggere ciò che accadde il 13 agosto 2007 in casa Poggi, quando la 26enne fu uccisa brutalmente in due tempi e il corpo abbandonato lungo le scale.

ANSA

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