Garlasco, le ipotesi sul dna ignoto nella bocca di Chiara Poggi dal morso alla macchia di sangue sul telefono
I risultati del dna sulla bocca di Chiara Poggi per riscrivere il delitto di Garlasco. Tra le ipotesi un terzo uomo e un morso all'aggressore
Una novità importante riscriverebbe completamente la dinamica del delitto di Garlasco. Chiara Poggi potrebbe essersi difesa dal suo o più aggressori e potrebbe confermarlo proprio la traccia del dna sulla bocca della vittima, definita al momento di ignoto 3, una presunta traccia di sangue sulla cornetta del telefono di casa Poggi e il già da tempo noto dna sotto le unghie della ragazza che non ha ancora attribuzione. La forte ipotesi è quella di un morso.
- Chiara Poggi avrebbe morso il suo aggressore
- La traccia di sangue di Chiara Poggi sul telefono
- Il terzo uomo sulla scena del delitto di Garlasco
Chiara Poggi avrebbe morso il suo aggressore
Se dovesse essere confermata l’attribuzione ad un terzo uomo dell’ormai famosa traccia di dna ritrovata nel tampone orale eseguito sulla bocca di Chiara Poggi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera la svolta sarebbe importante per le indagini.
La vittima non sarebbe più stata più aggredita di sorpresa da una persona che conosceva, ma si sarebbe difesa perché attaccata da una o più persone.
Chiara Poggi avrebbe così lottato con i suoi assassini.
La prova sarebbe nella quantità "ricca" di dna del presunto ignoto 3 che potrebbe addirittura essere spiegato con un morso che la vittima avrebbe dato al suo aggressore per liberarsene. A confermare la quantità importante di porzione di dna trovata nella bocca di Chiara Poggi è anche Quarto Grado.
La traccia di sangue di Chiara Poggi sul telefono
Ci sarebbe un ulteriore elemento che potrebbe provare questa nuova riscrittura del delitto di Garlasco, il telefono di casa Poggi.
Sull’apparecchio sarebbero state ritrovate diverse tracce di sangue della vittima che l’assassino avrebbe dimenticato di rimuovere. Dopo averla aggredita nei pressi del telefono, l’avrebbe poi uccisa con veemenza.
Dunque secondo questa ipotesi, Chiara Poggi sarebbe stata colpita per la prima volta mentre cercava di chiedere aiuto al telefono. Ci sarebbe uno schizzo di sangue proprio sotto la cornetta del telefono che sarebbe un segno di un colpo sferrato alla ragazza.
Infatti l’analisi di questa goccia di sangue determinerebbe una contaminazione diretta.
L’assassino avrebbe poi riposizionato la cornetta del telefono per non lasciare indizi non notando però che fosse sporco di sangue.
Questo smentirebbe che il primo colpo sferrato a Chiara Poggi sarebbe stato dato vicino alla porta d’ingresso, ai piedi della villetta Poggi che portava al primo piano dello stabile.
Il terzo uomo sulla scena del delitto di Garlasco
Tra le ipotesi che circolano senza alcuna conferma ci sarebbe un ruolo centrale di un terzo uomo nell’omicidio di Chiara Poggi.
Avrebbe potuto provare a zittire le urla della vittima coprendole la bocca con una mano e impeditole di fuggire.
Questo spiegherebbe, oltre al dna ritrovato nella bocca della ragazza, anche le tracce sotto le unghie prive ancora di attribuzione.
Non solo, racconterebbe anche di una presunta fuga della 26enne che si sarebbe diretta verso la porta di casa, fuga che purtroppo non le è riuscita.