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L'appello del papà di Andrea Cavallari dopo l'evasione: "Fatti vivo, facci sapere almeno che stai bene"

Andrea Cavallari ancora in fuga, l'appello del padre: "Consegnati, facci sapere qualcosa". Gli ultimi istanti prima della scomparsa

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Di Andrea Cavallari non si hanno notizie da giorni. Per questo il padre, Marco Montanari, lancia un appello attraverso le telecamere di Pomeriggio Cinque per invitare il figlio a tornare sui suoi passi. Il giovane, condannato per la strage di Corinaldo, è scomparso il 3 luglio dopo aver ottenuto un permesso per la celebrazione della sua laurea. "Io spero innanzitutto che stia bene", dice Montanari, che poi si rivolge direttamente al 26enne: "Andrea, fatti vivo e soprattutto dicci se stai bene".

L’appello del padre di Andrea Cavallari

Nel corso di un servizio andato in onda su Pomeriggio Cinque venerdì 11 luglio Marco Montanari, padre di Andrea Cavallari, si è affidato alle telecamere per lanciare un appello al figlio.

In collegamento da Bomporto (Modena), da una piazzetta in cui Andrea era solito trascorrere le serate con gli amici – gli stessi componenti della banda dello spray, come ricordano dallo studio – Montanari si augura "che stia bene" e parla anche a nome della madre del ragazzo.

"Lo prego di farsi vivo e lo prego anche a nome di sua mamma che comunque sta davvero male". Quindi si rivolge al diretto interessato: "Andrea, fatti vivo. Dicci qualcosa, almeno dicci che stai bene". Incalzato dall’inviata, aggiunge: "Consegnati, facci sapere qualcosa".

Di Andrea Cavallari, condannato in via definitiva per la strage di Corinaldo, si sono perse le tracce il 3 luglio quando il 26enne aveva ottenuto un permesso per discutere la sua tesi di laurea.

L’ultima immagine del 26enne

Alle telecamere di Pomeriggio Cinque, inoltre, Marco Montanari ripercorre l’ultimo momento vissuto insieme ad Andrea prima che il giovane si desse alla fuga.

Montanari ricorda l’ultimo abbraccio dopo il pranzo al ristorante. I due si sarebbero salutati così quel giorno: l’uomo ricorda che dopo il pranzo al ristorante avrebbe raggiunto l’autostazione di Bologna grazie a un passaggio ottenuto da due persone che trasportavano anche Andrea. "Non li avevo mai visti", sottolinea Montanari, che ricorda che si trattava di "due trentacinquenni, italiani". Un abbraccio, quindi, poi la scomparsa.

La fuga con la fidanzata

Il 3 luglio, oltre ad Andrea, è scomparsa la fidanzata. Si tratta di una ragazza di 25 anni. Quel giorno il condannato aveva raggiunto la sede dell’Università di Bologna alle ore 9 per discutere la sua tesi in Scienze giuridiche. Per l’occasione Cavallari aveva ottenuto il permesso per un’uscita dal carcere senza scorta, con l’impegno di rientrare nella casa circondariale della Dozza di Bologna alle 18.

Dopo il pranzo con la famiglia, e dopo aver riaccompagnato il padre all’autostazione della città, di Andrea Cavallari si sono perse le tracce. Con lui, come già detto, è scomparsa una giovane di 25 anni. La prima pista battuta dagli inquirenti è quella della fuga d’amore, ma non si esclude la possibilità che il giovane sia stato aiutato da qualcuno.

Per questo, oltre a un fascicolo per il reato di evasione, la Procura indaga anche per favoreggiamento: Cavallari potrebbe aver avuto in uso un cellulare all’interno del carcere per pianificare la sua fuga, nonostante il divieto. Le ipotesi mirano all’Est Europa o, in altri casi, all’America del Sud.

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