Svolta nel delitto di Garlasco, Dna sconosciuto sulla bocca di Chiara: non è di Stasi né di Sempio
Nuova svolta dal maxi incidente probatorio sul delitto di Garlasco: nella bocca di Chiara Poggi compare un Dna non attribuibile a Sempio né Stasi
Nuovo colpo di scena nelle indagini sul delitto di Garlasco. Secondo le ultime notizie emerse dal maxi incidente probatorio la genetista Denise Albani, al termine dell’analisi del tampone autoptico che nel 2007 fu preso dal cadavere di Chiara Poggi, avrebbe isolato il Dna attribuibile a un individuo maschio il cui profilo genetico non corrisponderebbe né a quello di Alberto Stasi né a quello di Andrea Sempio.
Spunta un Dna sconosciuto
Secondo un’indiscrezione pubblicata da Repubblica, le nuove indagini sul delitto di Garlasco sarebbero giunte a una svolta. La novità arriva dal maxi incidente probatorio. La genetista Denise Albani, nominata dal gip Daniela Garlaschelli, avrebbe isolato un Dna maschile nel tampone salivare eseguito in fase autoptica sul corpo di Chiara Poggi.
La novità emerge dal maxi incidente probatorio: la genetista Denise Albani, nominata dal gip Daniela Garlaschelli, avrebbe isolato un Dna maschile nel tampone salivare eseguito durante l’autopsia sul corpo di Chiara Poggi.
Nella bocca della vittima, la consulente avrebbe individuato un profilo genetico che non corrisponderebbe né a quello di Alberto Stasi né a quello di Andrea Sempio.
Come precisa Repubblica, questo risultato arriva per la prima volta dopo 18 anni. Le tracce genetiche sarebbero presenti in quantità significative e nella mattinata di venerdì 11 luglio le parti hanno ricevuto i dati grezzi.
Il profilo identificato non corrisponderebbe, inoltre, nemmeno a quello di Ignoto 2, le cui tracce erano state rinvenute sulle unghie di Chiara. In queste ultime, secondo la difesa di Stasi, sarebbe presente anche il Dna di Sempio.”
Il significato per le indagini
Data la considerevole presenza del Dna appena isolato nella bocca di Chiara Poggi non si esclude, quindi, che possa appartenere a un soggetto direttamente coinvolto nel delitto.
Come precisa il Corriere della Sera, in occasione delle indagini del 2007 quel tampone non fu mai analizzato, piuttosto furono condotti esami sulle parti intime di Chiara Poggi che, come dimostrato anche in questa nuova fase, non presentavano materiale genetico.
“Più persone” nel caso Garlasco?
Il profilo di Ignoto 2 rinvenuto nelle unghie e il Dna maschile rilevato nei tamponi salivari durante l’autopsia di Chiara potrebbero dunque suggerire che sulla scena del delitto di Garlasco fossero presenti più persone.
A sostegno di questa ipotesi c’è il fatto che i due profili genetici – Ignoto 2 e quello sul tampone salivare -non corrispondono tra loro. Resta da stabilire se appartengano a persone già identificate e sottoposte a prelievi durante le indagini.