Garlasco, l'incidente probatorio dal giallo dei reperti al dna "ignoto" fino all'impronta 10
Si terrà domani l'incidente probatorio con l'esame dei reperti mai analizzati e del Dna trovato sotto le unghie della vittima Chiara Poggi
Il 17 giugno si terrà l’incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco con l’esame dei reperti mai analizzati finora e del Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, la giovane uccisa il 13 agosto 2007. La ricostruzione in 3D della scena del crimine avrebbe evidenziato una nuova impronta di scarpa.
- Il giallo dei reperti
- L'incognita dell'impronta 10 e della nuova impronta di scarpa
- Il Dna sulle unghie di Chiara Poggi
- I rilievi dei Ris
Il giallo dei reperti
L’incidente probatorio sarà coordinato dalla genetista Denise Albani e dal dattiloscopista Domenico Marchigiani su incarico della gip Daniela Garlaschelli.
Ci sarebbe anche un altro Dna ignoto, per questo, nel corso dei lavori, si procederà alla comparazione con i profili di coloro che frequentavano assiduamente la villetta di Garlasco 18 anni fa.
ANSA
I carabinieri del Ris nella villetta di Garlasco con droni
L’analisi verterà principalmente sugli oggetti repertati all’epoca e mai esaminati, tra cui dei cucchiaini e due confezioni di yogurt trovati nella spazzatura di casa Poggi il giorno del delitto, insieme ad altri rifiuti.
Sotto osservazione anche dei capelli trovati in mano alla vittima, un frammento del tappetino del bagno, tamponi salivari e le 35 paradesive usate all’epoca per cristallizzare le impronte sulla scena del crimine.
La Procura vuole estrapolare il profilo dell’assassino e di eventuali complici ma resta la domanda: gli oggetti riusciranno a fornire risposte nonostante tutto il tempo trascorso dal giorno del delitto a oggi?
L’incognita dell’impronta 10 e della nuova impronta di scarpa
Tra le paradesive c’è anche la misteriosa impronta 10 che conteneva materiale biologico ma che venne ritenuta inutile nel 2007 a causa della scarsità di minuzie dattiloscopiche e quindi non attribuibile.
Nel corso dell’incidente probatorio si stabilirà se questa traccia contiene sangue e se sarà possibile isolare un profilo genetico.
Intanto il quotidiano Il Tempo ha rivelato che, durante la recente mappatura della scena del crimine con i laser scanner 3D e l’intelligenza artificiale, svolta dai Ris di Cagliari e dal Racis di Roma della villetta dei Poggi, è stata rinvenuta una nuova impronta.
Sul primo gradino che porta in cantina sarebbe stata trovata un’orma: un disegno geometrico composto da tre linee parallele e regolari, distanti tra loro in modo uniforme. Secondo il medico legale dell’Università di Tor Vergata Luisa Regimenti, interpellata dal quotidiano romano, si tratta di “un’immagine figurata lasciata da un agente esterno”, quindi un’impronta lasciata sul sangue ancora fresco.
Il Dna sulle unghie di Chiara Poggi
Sulle unghie di Chiara Poggi, in particolare sul mignolo della mano destra e sul pollice della mano sinistra, è stato trovato del materiale genetico che secondo la Procura e i legali di Stasi apparterrebbe ad Andrea Sempio.
C’è un secondo profilo genetico maschile che è ancora anonimo e che si sta cercando di attribuire a qualcuno di coloro che frequentavano la villetta di Garlasco. Questo materiale genetico non esisterebbe più ma ci sarebbero foto e grafici, come spiegano in un servizio di Mattino Cinque, che secondo la Procura renderebbero comunque possibile l’analisi e l’attribuzione attraverso le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale.
I rilievi dei Ris
La sera prima di essere uccisa Chiara Poggi aveva mangiato una pizza con il fidanzato Alberto Stasi, la mattina dopo aveva fatto colazione.
All’epoca i Ris avevano repertato i resti della cena e dei rifiuti della mattina del delitto, questi ultimi però non furono mai analizzati.
Ora saranno appunto oggetto del nuovo incidente probatorio insieme alla traccia 33, la manata sul muro che porta alla cantina, e alle altre prove per capire se il 13 agosto 2007 nella villetta dei Poggi ci siano state più persone.
