Garlasco, cos'è il maxi incidente probatorio e chi sono gli esperti coinvolti da Garofano a Redaelli

I periti e i consulenti più noti che prenderanno parte al maxi incidente probatorio nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco: in cosa consiste

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Sale l’attesa per l’incidente probatorio sul delitto di Garlasco, che potrebbe rappresentare una svolta nella nuova inchiesta della procura di Pavia. Gli esperti della Polizia scientifica sono stati incaricati di analizzare Dna e impronte di un caso contrassegnato da 18 anni di errori e contaminazioni della scena del crimine, alla presenza di un nutrito gruppo di consulenti di parte, tra le maggiori autorità del settore.

Gli esperti al lavoro sul caso Garlasco

Nei laboratori dell’ospedale Fatebenefratelli a Milano andranno in scena da martedì 17 giugno i nuovi accertamenti sugli elementi messi in evidenza dai pm nella riapertura dell’inchiesta dell’omicidio di Chiara Poggi, dalle tracce genetiche sulle unghie della vittima, all’impronta 33 che l’accusa attribuisce all’unico indagato Andrea Sempio, dall’impronta numero 10 sulla porta della villetta di Garlasco, al Fruttolo e altri oggetti mai analizzati.

Ad affiancare i periti nominati dal gip di Pavia, il commissario capo e genetista Denise Albani e il sovrintendente tecnico dattiloscopista, Domenico Marchigiani, ci saranno ex carabinieri, ex poliziotti e docenti universitari che collaborano assiduamente con procure e tribunali, oltre a genetisti, chimici e ingegneri.

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Gli ultimi rilievi effettuati dai carabinieri del Ris nella villetta della famiglia Poggi di Garlasco, nella giornata del 9 giugno

Chi sono i consulenti

Nel collegio di consulenti di Andrea Sempio spicca il generale Luciano Garofano, ex comandate dei Ris di Parma, che con il suo reparto firmò le consulenze della procura di Vigevano alla base dell’accusa contro Alberto Stasi nel corso delle indagini preliminari sull’omicidio di Chiara Poggi.

In pensione e ospite fisso in Tv per commentare gli sviluppi della nuova inchiesta, Garofano sostiene che gli indizia a carico dell’indagato non siano consistenti.

Una tesi sostenuta anche dal genetista Marzio Massimiliano Capra, esperto ingaggiato dai legali dei Poggi, presente sin dall’inizio delle indagini e nel pool della famiglia insieme all’ex poliziotto della Scientifica Dario Redaelli, già collega dei due periti nominati dal gip di Pavia e noto a livello internazionale per le sue competenze in balistica.

Tra gli esperti in campo anche il colonnello dei carabinieri Andrea Berti, comandante del Ris di Cagliari incaricato di riesaminare gli ambienti e le foto della villetta di Garlasco per una ricostruzione della scena del delitto attraverso le tracce di sangue, con la tecnica della “Bloodstain pattern analysis”.

Che cos’è l’incidente probatorio e a cosa serve

Il termine “incidente probatorio” identifica una procedura prevista dal codice di procedura penale nei casi in cui sia ritenuta necessario l’acquisizione e la formazione della prova prima del dibattimento.

Si tratta nello specifico di un istituto previsto dall’art. 392 c.p.p. a patto che venga richiesto nel corso delle indagini preliminari su richiesta del pm, della persona offesa o dell’indagato, nei casi considerati pertinenti e rilevanti, stabiliti dall’art. 190 c.p.p..

Tra le circostanze che tassativamente non possono essere rinviate rientrano:

  • il caso in cui un soggetto non potrà testimoniare o partecipare a confronto in dibattimento a causa di un grave impedimento (es. malattia) o perché sotto minaccia affinché non deponga o deponga il falso;
  • l’esperimento giudiziale e la perizia urgente se la cosa o il luogo oggetto di perizia o esperimento è soggetto a modificazione non evitabile;
  • la ricognizione che è ammessa se “particolare ragioni si urgenza non consentono di rinviare l’atto al dibattimento”

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