Auto elettriche: 2 abitazioni su 3 non possono installare punti ricarica

I numeri della ricerca immobiliare sono allarmanti per la svolta elettrica della mobilità: ecco quanto case possono installare le colonnine personali

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Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

L’Italia, in materia di auto elettriche, resta attaccata al palo. Anzi alla colonnina, anche se di attaccarsi, o meglio collegarsi, ai punti di ricarica nelle città italiane è impresa ardua soprattutto nelle abitazioni, perché un elevato numero di case è impossibilità a installarne una. È il dato che emerge da uno studio pubblicato da Idealista, il portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia, che denuncia come la sfida della mobilità elettrica in Italia è ostacolata anche dalla impossibilità per molte famiglie di avere un punto di ricarica proprio per il veicolo.

Non è un Paese per colonnine

Vorrei, ma non posso. Questo è quello che dicono molti italiani sulla svolta elettrica della mobilità, perché se da un lato gli incentivi aiutano all’acquisto di vetture alla spina, dall’altro è quasi impossibile ricaricarle. A dire il vero di punti di ricarica in giro per le città ce ne sono parecchie, con colonnine disseminate in quasi tutti i grandi Comuni d’Italia, ma sono quelli personali a essere insufficienti.

Il recente studio di Idealista, infatti, fornisce una fotografia abbastanza chiara della situazione. Solo un’abitazione su tre, infatti, ha un garage per installare i sistemi di ricarica, cosa che rende difficile l’accesso ai veicoli elettrici per l’uso quotidiano. Il 62% delle case, infatti, non ha uno stallo privato per poter avere la colonnina di ricarica personale.

Numeri alla mano, quindi, solo il 38% delle abitazioni del Paese hanno questa possibilità avendo un garage.

Quali sono le città più “electric-friendly”

Nel suo studio Idealista ha quindi fornito una panoramica sulla situazione in Italia, viaggiando da Nord a Sud dello stivale per capire quali città sono più a dimensione elettrica rispetto alle altre. E nel quadro sono stati considerati oltre 1,3 milioni di annunci immobiliari pubblicati nel database idealista per tutto il 2023, contando quelli che dichiaravano di avere un posto auto, indipendentemente dal fatto che comportasse un prezzo aggiuntivo, che fosse scoperto o che si trovasse nello stesso edificio.

Dallo studio è emerso che solo  51 aree provinciali superano la media nazionale del 38% di abitazioni dotate di garage o posti auto adatti all’installazione di un sistema di ricarica, con le percentuali di penetrazione più alte nelle province venete. Padova, col 69%, e Treviso, col 67%, sono infatti le città sul podio, seguite da vicino Modena con il 63%.

Mantova e Vicenza (entrambe al 61%) e Forlì-Cesena (col 60%) completano la top 5 delle città. Altre 16 province, invece,  contano almeno la metà delle abitazioni attrezzabili con connettori per la ricarica dei veicoli elettrici racchiuse in una forchetta compresa tra il 59% di Verona e il 50% di Venezia. Padova (68%) e Treviso (65%) guidano anche la graduatoria dei centri capoluogo con la maggiore disponibilità di abitazioni con posti auto o box dove installare un punto di ricarica per veicoli elettrici.

Tutti i grandi centri si collocano molto al di sotto di queste percentuali: Bologna (27%), Roma (21%), Torino (16%), Milano (15%), Firenze (14%), Genova (13%)  e Napoli (12%).

E purtroppo, invece, le città con percentuale più bassa di case con posto auto di pertinenza spettano a Palermo (11%) e Venezia (3%). Insomma, una rivoluzione che ancor prima che sia sulle strade dovrà essere vissuta nelle case degli italiani che devono mettere mano al portafoglio per installare quanto prima le colonnine di ricarica, magari anche condominiali.