Non è un caso che venga considerato il componente più importante del motore, essendo quello che sopporta i carichi e gli stress più pesanti. Anche i propulsori elettrici ce l’hanno, ma con le forme di un semplice perno sul quale è calettato il rotore, mentre quello dei motori termici ha un disegno complesso.
La particolare conformazione dell’Albero Motore (per il quale viene anche soprannominato “collo d’oca” oppure albero a gomiti”…) deriva dalla disposizione “in su e in giù” dei perni di manovella (ai quali vengono collegate le bielle) rispetto ai perni centrali, che ruotano tramite interposizione di cuscinetti a strisciamento (o bronzine) sui supporti di banco. Per evitare pesanti vibrazioni, l’albero a gomiti deve essere accuratamente equilibrato: all’uopo si predispongono dei contrappesi disposti, assieme ai bracci di manovella, nella parte opposta ai perni di biella.
Parte tutto da questo componente
La fondamentale funzione dell’Albero Motore è quella di trasformare il moto alternativo di pistoni e bielle (che, appunto, vanno “in su e in giù”), in quello di rotazione necessario per essere trasmesso al gruppo cambio, poi alla frizione, quindi all’albero di trasmissione e finalmente alle ruote motrici.
Costruito solitamente in ghisa sferoidale (per fusione) o in acciaio (quasi sempre per fucinatura), si fa anche carico di azionare svariati altri componenti, come la pompa dell’olio, la pompa dell’acqua (con relativo circuito di raffreddamento) e l’alternatore. La conformazione, il dimensionamento e le caratteristiche costruttive di un Albero Motore derivano anche dalla tipologia di propulsore che va a equipaggiare e dal numero dei cilindri (dal mono al plurifrazionato).
Ce ne sono due tipi fondamentali
L’Albero Motore può essere monolitico (ossia composto da un unico pezzo) oppure composito (o scomponibile), formato da più elementi. Il primo si ottiene da un pezzo forgiato o fuso, poi sottoposto a lavorazioni successive: risulta più solido e resistente, oltre che più leggero. Pur essendo più pratici (poiché consentono di disassemblare e sfilare il perno che si inserisce nella testa di biella), gli alberi compositi sono, però, più complicati, più delicati e richiedono una progettazione e una costruzione più curate per evitare che generino un tasso troppo elevato di vibrazioni.
Il peso di un Albero Motore dipende da molteplici fattori, prima di tutto la cilindrata e il numero di cilindri, poi il materiale utilizzato, il tipo di costruzione, la lunghezza e la potenza sviluppata dal motore. Quello di un quattro cilindri di 1,5-2,0 litri, può pesare fra 15 e 20 kg, quello di un sei o un otto cilindri a V di 3 o 4,0 litri va oltre i 30 kg, mentre quello di sua maestà il 12 cilindri a V può superare i 50 kg. Quasi sempre l’interno dell’Albero Motore è cavo per consentire il passaggio dell’olio che lubrifica i cuscinetti di banco.
Quando sta male lo fa capire
Essendo il componente più sollecitato di un propulsore termico, l’Albero Motore può danneggiarsi o arrivare addirittura a rompersi, manifestando la sua “sofferenza” con sintomi ben percepibili e individuabili: ticchettii, battiti, “martellamenti” (che possono indicare problemi ai cuscinetti di banco), ma anche presenza di limatura di metallo nell’olio, perdita di potenza e vibrazioni eccessive.
Per far durare a lungo l’Albero Motore sono fondamentali l’efficienza del circuito di lubrificazione, la verifica regolare (e frequente) del livello dell’olio e rispettare i tagliandi. Consigliamo di non risparmiarsi nei controlli, perché il costo per sostituire questo importante componente può arrivare (a seconda del tipo di motore e soprattutto a causa della notevole incidenza della manodopera) addirittura a diverse migliaia di euro