Milano, Area C: stop esenzioni elettriche e ibride? La verità

Clamorosa retromarcia a Milano per l’Area C? Alcuni consiglieri comunali propongono di togliere l’esenzione del ticket concessa alle auto ibride ed elettriche

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Le auto ibride ed elettriche potrebbero perdere il diritto all’esenzione del ticket per l’ingresso in Area C a Milano. Nella battaglia per la salvaguardia del Pianeta, anche le Amministrazioni Comunali hanno intrapreso una crociata contro i motori a combustione. Tra le giunte più combattive spicca proprio quella presieduta da Giuseppe Sala, convinto che sia necessaria una svolta immediata.

I cittadini hanno accolto il programma con toni divisivi: se c’è chi lo sostiene, alla luce del cambiamento climatico, altri non mancano di esprimere il loro dissenso. Alle istituzioni locali si imputa di agire solo perché mosse dalla necessità di battere cassa. Le ultime indiscrezioni relative al capoluogo lombardo promettono di rendere le proteste ancora più assordanti. Infatti, se fino a questo punto erano giustificate dall’emergenza, adesso la situazione evolve.

Un’iniziativa controversa

L’ipotesi di far pagare pure alle auto elettriche e ibride l’entrata nell’area C di Milano ha sollevato parecchi malumori, sia tra gli abitanti che tra i politici. I sostenitori lo ritengono necessario al fine di ridurre ulteriormente il traffico e lo smog nel centro urbano. A loro avviso, la manovra spingerà verso un trasporto più sostenibile, fatto di mezzi pubblici e bici.

Sul lato opposto, i contestatori bocciano le restrizioni in fase di studio. Le autorità avrebbero perso di vista quello che è il vero obiettivo, ossia tagliare le emissioni inquinanti, promuovendo  la diffusione dei mezzi green. Benché anche le vetture ibride ed elettriche abbiano un impatto sul Pianeta, la quantità di CO2 emanata è inferiore alle omologhe benzina e diesel.

I critici definiscono le scelte ingiuste e penalizzanti verso i guidatori che hanno già aderito alla transizione ecologica. Oltre a sostenere un rincaro significativo al momento dell’acquisto, hanno, infatti, delle elevate spese di manutenzione delle quali farsi carico. Invece di premiarli per la presa di campo, le disposizioni in via di discussione sortirebbero l’effetto contrario.

Decisione al Consiglio comunale

Le idee vagliate dal sindaco Giuseppe Sala e dalla sua squadra di collaboratori sembrano collidere con le direttive governative. Mentre entro la fine del mese scopriremo i nuovi incentivi auto, la città meneghina rischia di ricevere un duro colpo. Oltre al pagamento per entrare nell’Area C di Milano anche con veicoli elettrici e ibridi, un gruppo di consiglieri ha avanzato una seconda proposta.

Nello stesso ordine del giorno suggerisce, infatti, l’introduzione di un pedaggio per entrare nel quadrilatero della moda. Giacché costituisce la parte più “in”, chi se ne serve non avrà probabilmente difficoltà a farvi fronte. D’altro canto, però, ogni giorno vi transitano tanti semplici lavoratori, impiegati in zona. Gli oppositori hanno subito avanzato una mozione affinché l’iter normativo venga bloccato.

Malgrado non gli sia valsa grandi simpatie, Giuseppe Sala rivendica la posizione per ridurre il traffico e le emissioni inquinanti in centro. È prematuro sbilanciarsi sull’esito della proposta, sulla quale spetterà al Consiglio comunale pronunciarsi. Ciò avrà delle ripercussioni pure sulle immatricolazioni delle auto ecologiche? Già la reputazione potrebbe essere messa a repentaglio da quanto sta accadendo negli Stati Uniti per il freddo gelido, reo di danneggiare anche le batterie.