E-fuel e stop motori termici: nuovo timore per l’Europa

L'ok agli E-fuel e una nuova azione legale in Germania creano incertezza in merito al futuro stop ai motori termici voluto dall'UE e programmato per il 2035

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Davide Raia

Esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

L’Unione europea ha scelto la strada dell’elettrificazione per il settore auto e ha fissato per il 2035 la data per lo stop definitivo alla vendita di auto con motore termico, al netto della possibilità per i costruttori di continuare a vendere auto in grado di funzionare esclusivamente grazie agli e-fuel.

C’è, però, ancora molta incertezza sul futuro del settore auto e sul ban definitivo ai motori termici. In particolare, c’è il rischio che il lasciapassare per le auto alimentate a e-fuel si traduca in una possibilità per aggirare lo stop ai carburanti tradizionali.

Nel frattempo, l’UE deve fare i conti con un’azione legale avviata da un’azienda tedesca che punta il dito contro lo stop alle auto termiche, sottolineando l’importanza di estendere il concetto di “zero emissioni” a tutto il ciclo di vita dell’auto e non solo “allo scarico”.

Il ban potrebbe essere aggirato?

Secondo quanto riportato da Autobild, l’ok agli e-fuel rischierebbe di ridurre in modo significativo l’efficacia del ban a benzina e diesel. Per chiarire la questione, l’accordo tra la Commissione Europea e gli Stati Membri, infatti, prevede la progettazione e la realizzazione di un dispositivo destinato a essere installato su tutte le auto in grado di funzionare con i carburanti sintetici.

Questo dispositivo avrà il compito di bloccare il funzionamento dell’auto nel caso in cui l’alimentazione non avvenga con e-fuel ma con benzina o diesel “tradizionali“. In sostanza, questo dispositivo dovrebbe evitare che il blocco ai carburanti tradizionali venga aggirato.

Non è ancora chiaro quanto tempo sarà necessario attendere per lo sviluppo di questo dispositivo. Appare evidente, in ogni caso, che la sua realizzazione ricoprirà un ruolo fondamentale nel programma con cui l’UE intende dire addio definitivo ai carburanti tradizionali, a partire dal 2035. C’è anche l’ipotesi di una nuova data per lo stop ai motori termici.

Azione legale contro l’UE

Sempre dalla Germania, inoltre, arriva la notizia di un’azione legale contro il provvedimento che porterà allo stop alla vendita di auto benzina e diesel nel 2035. L’iniziativa è stata lanciata dall’azienda Lühmann che si occupa della commercializzazione e della distribuzione di carburanti sintetici

Secondo il parere dell’azienda e, in particolare, del suo amministratore delegato, Lorenz Kiene, è necessario adottare un approccio differente sulla questione, in quanto la posizione dell’UE sul tema è da ritenersi come “guidata dall’ideologia“.

Le emissioni, secondo il punto di vista della Lühmann, non possono essere misurate soltanto allo scarico dell’auto. In questo modo, le auto elettriche risultano modelli a zero emissioni mentre le auto benzina e diesel devono fare i conti con valori elevati per quanto riguarda le emissioni in atmosfera.

L’approccio corretto sarebbe quello di estendere l’analisi all’intero ciclo di vita dell’auto, andando a considerare la produzione di tutti i componenti (anche del pacco batterie per le auto elettriche) e il loro assemblaggio. In quest’analisi dovrebbe essere considerata anche la dismissione e lo smaltimento dei componenti a fine ciclo vitale.

L’iniziativa legale della Lühmann è un vero e proprio momento storico: si tratta, infatti, della prima volta in cui una singola azienda privata decide di impugnare un provvedimento dell’UE, avviando un’azione legale con l’obiettivo di bloccare l’attuazione del provvedimento stesso.