Furti auto: la nuova tecnologia per recuperare i veicoli rubati

Il problema dei furti d’auto in Italia continua a esistere, e la percentuale di veicoli ritrovati è molto bassa: nasce una nuova tecnologia utile

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Laura Raso

AUTOMOTIVE SPECIALIST

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

Non è certo la prima volta che parliamo del problema delle auto rubate in Italia, i furti sono parecchi ed è un fenomeno che continua senza sosta, non vede crisi.

Non è facile nemmeno ritrovare i veicoli rubati, anzi. La percentuale di ritrovamenti è spesso molto bassa. Motivo per il quale diverse realtà negli anni hanno cercato di sperimentare soluzioni che potessero aiutare a ridurre il numero di furti – antifurti e sistemi simili di ultima generazione – e aumentare invece i casi di ritrovamento. Quella di cui parliamo oggi è una tecnologia molto recente, che potrebbe rivelarsi utile.

Recupero veicoli rubati: la nuova tecnologia

Abbiamo già parlato più volte di LoJack, azienda nota per la sua capacità di tracciare, monitorare e recuperare veicoli. Oggi, collaborando con High Mobility, specializzata nella fornitura di tecnologie per auto connesse, ha creato un nuovo sistema che ha come obiettivo l’uso dei dati delle vetture moderne e connesse in tempo reale per riuscire a tracciare e quindi poi recuperare le auto rubate.

In particolare, parliamo della piattaforma dati per auto connesse di High Mobility, che sarà integrata con la tecnologia SVT (Stolen Vehicle Tracking) di LoJack, per dare ai proprietari delle vetture rubate e ai gestori delle flotte la possibilità preziosa di localizzarli sempre, in tempo reale.

Quali auto funzionano con questo nuovo sistema

Questa nuova tecnologia potrà essere installata per il monitoraggio di vetture che sono state realizzate a partire dal 2015. Ci saranno poi modelli e marchi differenti che potranno man mano aggiungersi all’elenco di veicoli che potranno usare questo servizio.

Il nuovo progetto creato congiuntamente da LoJack e High Mobility mira a rafforzare il livello di protezione delle auto contro il furto e l’utilizzo non autorizzato.

Come funziona? Nel momento in cui una macchina viene rubata al suo proprietario, i dati che vengono forniti da High Mobility danno la possibilità all’utente di localizzare immediatamente la posizione esatta in cui il veicolo appena sottratto di trova, grazie al segnale GSM. Si tratta di una soluzione moderna, che incrementa il livello di sicurezza già fornito dal sistema tradizionale di radiofrequenza di LoJack.

Massimo Braga, vice presidente e general manager di LoJack Italia, ha dichiarato a tale proposito: “Questa collaborazione apre la strada allo sviluppo di nuove forme di mobilità più sicure e connesse”. E Risto Vahtra, CEO di High Mobility, ha aggiunto: “Questa partnership rappresenta il futuro della tecnologia automobilistica, nella quale i dati all’interno del veicolo apriranno nuove possibilità in termini di sicurezza, protezione e comfort”.

La situazione dei furti auto in Italia

Non è un argomento su cui mollare la presa, anzi. Purtroppo le nostre città sono sempre più colpite dai furti auto, nonostante le nuove tecnologie antifurto, i ladri si specializzano sempre più nell’aggirare i blocchi dati dalle nuove soluzioni.

Dopo il calo del 2020 e del 2021 dovuto al lockdown per il Covid, nel 2022 i furti d’auto sono tornati a crescere avvicinandosi ai livelli pre-pandemia. Il business criminale sta prendendo di mira in modo particolare i SUV, che hanno raggiunto la quota record del 47% sul totale dei veicoli sottratti. Italia spaccata in due: al Centro-Nord prevale il furto su commissione e al Sud la sottrazione è propedeutica al, cosiddetto, “cavallo di ritorno” oppure allo smontaggio per recuperare i pezzi di ricambio. Allerta rossa in Campania, Lazio, Puglia e Lombardia.

Sono questi i principali dati e trend che emergono dall’analisi “Stolen Vehicle Recovery 2023”, curata dall’Osservatorio di LoJack.

Dando quindi un approfondito sguardo ai numeri, possiamo dire che nella ripresa del fenomeno non si sono registrate particolari novità per quanto riguarda le aree e le regioni d’Italia più colpite da questo problema così grave. Si è confermata, infatti, la polarizzazione intorno a cinque regioni in particolare, dove si registrano complessivamente oltre 9 furti su 10: Campania (33%), Lazio (24%), Puglia (21%), Lombardia (12%) e Sicilia (2%).

Segna invece uno stacco rispetto al passato, almeno in parte, il livello di attenzione dei ladri d’auto per i SUV: ormai quasi la metà di tutti i furti registrati in Italia, il 47%, riguarda appunto di Sport Utility Vehicle, che – non per niente – sono anche i preferiti e più venduti oggi dalle Case automobilistiche.

Solo tre anni fa questa percentuale era al 33%, un dato interessante e molto significativo. Passando all’analisi delle modalità e degli sbocchi di queste attività, il report sul 2022 pone alla nostra attenzione un fenomeno furti decisamente “regionalizzato”, con specificità differenti a seconda delle aree territoriali in cui si verificano.

E infatti possiamo dire che nelle aree del centro-nord del Paese, con particolare focus su Milano e Roma, i furti dei SUV hanno raggiunto quasi la maggioranza. E dove vanno a finire questi mezzi rubati? Vengono principalmente rivenduti all’interno del territorio italiano, oppure vengono rapidamente spediti in altri Paesi dell’est Europa, per raggiungere un nuovo proprietario. Il giro d’affari è comunque molto alto.

Sono sempre di più i furti di auto commessi utilizzando anche il supporto di strumenti hi-tech, uno dei più usati dai ladri moderni è la clonazione della chiave che – insieme ad altri metodi alternativi e di nuova generazione – permette al ladro di portarsi via l’auto in pochissimi secondi, senza lasciare alcun segno di effrazione. Oggi 1 furto di SUV su 3 è realizzato avvalendosi di questi supporti.

Nella parte meridionale d’Italia invece, a sud di Roma per intenderci, le modalità cambiano parecchio. Nelle aree più a rischio si sono rafforzate due differenti dinamiche. In Campania, dove i ladri d’auto sono interessati principalmente alle cosiddette utilitarie, è ancora molto diffuso un metodo ancora più meschino, che però conosciamo da anni. È quello che viene chiamato a volte “cavallo di ritorno”. L’organizzazione criminale di occupa di rubare le auto e di contattare successivamente il proprietario, per proporre la restituzione del mezzo dietro pagamento di una profumata somma, sottoforma di riscatto.

I consigli utili

Gli esperti consigliano di seguire delle semplici regole per provare a rendere la vita più dura ai malintenzionati, a partire dal non lasciare la propria vettura in parcheggi isolati, incustoditi o poco illuminati. Quando si sosta in autogrill o al centro commerciale, è bene controllare manualmente l’avvenuta chiusura delle portiere una volta scesi dall’auto.

I ladri, stando ai dati nazionali del Ministero dell’Interno, agiscono prevalentemente di notte e preferiscono i giorni infrasettimanali. Quelle prese maggiormente di mira sono le vetture nuove fino a quattro anni di età.

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