Ondata di furti senza precedenti per il servizio di car-sharing

In Italia si sta assistendo a un'ondata di furti di auto che fanno parte delle flotte dei servizi di car-sharing: situazione molto critica a Torino

Foto di Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista Pubblicista

Giornalista pubblicista dal 2014, da oltre 10 anni scrive sul web occupandosi di vari argomenti: sport, cronaca, motori, musica, cinema e videogame.

A Torino è in atto una vera e propria ondata di furti di auto destinate allo sharing: la flotta è stata decimata nelle ultime settimane. La tecnica impiegata dai predoni del car-sharing è collaudata: i ladri d’auto sono quasi sempre giovanissimi e non fanno altro che infrangere il finestrino che si trova sul lato del guidatore. Una volta rotto il vetro, salgono a bordo della vettura, staccano un fusibile e mettono in moto l’auto, servendosi di una centralina esterna che si può acquistare online sborsando poche decine di euro.

A Torino è ondata di furti di auto dei servizi di car-sharing

Stando a quanto riferito da Repubblica, i ladri utilizzano le auto della flotta di car-sharing per commettere reati e per smontare i pezzi e rivenderli al mercato nero. L’azienda presa di mira a Torino si chiama ShareNow: aveva messo 350 esemplari su strada in città e da qualche settimana è costretta a cercare le proprie auto.

In alcuni casi le vetture destinate alla mobilità sostenibile vengono ritrovate parcheggiate da qualche parte e recuperate con i carro attrezzi, mentre altre sono abbandonate agli angoli della città oppure vengono intercettate dalle forze dell’ordine.

Nella notte tra  lunedì 4 e martedì 5 settembre è riuscita a recuperare tre vetture, tutte rubate: al momento, però, ammonterebbe a 30 il numero dei mezzi scomparsi nel nulla e ancora da ritrovare. I furti si susseguono a ritmi impressionanti ormai da diverso tempo e la piattaforma di car-sharing aveva dovuto sospendere temporaneamente il proprio servizio a Torino per motivi di sicurezza nel mese di agosto. L’attività era ripartita a settembre ma i furti sono ripartiti come e più di prima.

Furti in Italia: i numeri sono in crescita

Che i furti di auto in Italia fossero in crescita era apparso evidente fin dai primi mesi dell’anno, in base all’’analisi “Stolen Vehicle Recovery 2023” curata dall’Osservatorio di LoJack, la società americana parte del colosso CalAmp leader nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubati.

L’analisi, pubblicata durante il mese di febbraio, aveva evidenziato l’aumento dei furti di automobili nel nostro Paese, rivelando anche i modelli più rubati: al primo posto la Fiat Panda, seguita dalla Toyota RAV 4, dalla Fiat 500, dalla Lanci Ypsilon e dalla Jeep Compass, quest’ultima lanciata anche nella versione full-hybrid insieme alla “sorella minore” Renegade.

Ultimamente, inoltre, le auto ibride sono finite nel mirino dei ladri: i furti di batterie agli ioni di litio, già molto diffusi oltreoceano, stanno diventando sempre più frequenti anche nel nostro Paese, anche e soprattutto in virtù di una presenza maggiore di questi modelli sulle strade del territorio nazionale. I malintenzionati prendono di mira le vetture elettrificate e i loro accumulatori, ma anche altri pezzi come volanti, navigatori che finiscono prontamente nel mercato nero.

Da qualche tempo a questa parte i gruppi ottici sono i pezzi più gettonati e ovviamente più il modello di auto è recente, più i fari diventano preziosi. Molti modelli, infatti, sono dotati di tecnologie avanzate e complesse, come Led, laser e sistemi di orientamento automatico, tutte cose che fanno gola ai ladri.