Viktoriia Roshchyna uccisa in Russia, chi era la giornalista ucraina e perché è stata restituita senza organi
Il cadavere della giornalista ucraina Viktoriia Roshchyna, uccisa in Russia, è stato restituito senza organi, tra cui il cervello
Si arricchisce di nuovi elementi il giallo della morte della giornalista ucraina Viktoriia Roschchyna, uccisa in Russia. Il cadavere della cronista, consegnato alla fine del mese di febbraio, contrassegnato con un numero e falsamente identificato nei documenti russi come un “uomo non identificato”, era privo di alcuni organi interni.
- Chi era Viktoriia Roschchyna: la sua storia
- La riconsegna del cadavere di Viktoriia Roschchyna
- La scoperta sul cadavere della giornalista Roschchyna
Chi era Viktoriia Roschchyna: la sua storia
Viktoriia Roshchyna, 27 anni, è scomparsa nell’agosto del 2023 mentre era impegnata a fare un reportage dai territori ucraini occupati dalla Russia. Mosca ha ammesso la sua detenzione l’anno successivo.
La morte della giornalista è stata confermata da funzionari ucraini il 10 ottobre del 2024, anche se le circostanze che hanno portato al suo decesso sono ancora avvolte nel mistero. Secondo la Russia, Roschchyna sarebbe morta il 19 settembre 2024.
Fonte foto: ANSA
La foto della giornalista Viktoriia Roshchyna durante una commemorazione in Ucraina.
La riconsegna del cadavere di Viktoriia Roschchyna
Il corpo di Viktoriia Roschchyna. come riportato da kyivindependent, è stato consegnato solo nel febbraio 2025, contrassegnato con un numero e falsamente identificato nei documenti russi come “uomo non identificato”.
Un esame forense eseguito in Ucraina ha poi confermato che il corpo apparteneva, invece, a una donna e un successivo test del DNA l’ha identificato come appartenente a Viktoriia Roshchyna con una certezza pari al 99%.
La scoperta sul cadavere della giornalista Roschchyna
Secondo un’inchiesta della rete giornalistica Forbidden Stories, il corpo della giornalista Viktoriia Roshchyna sarebbe stato riconsegnato privo di alcuni organi interni.
Un medico legale internazionale interpellato da Ukrainska Pravda, che ha preso parte all’inchiesta, ha spiegato che gli organi mancanti potrebbero essere stati rimossi deliberatamente per nascondere i segni di soffocamento o strangolamento.
Yurii Belousov, capo del dipartimento per i crimini di guerra della Procura Generale, ha affermato che sul corpo della giornalista sono stati rinvenuti numerosi segni di tortura e maltrattamenti. Le tracce di torture rilevate dagli esperti indicherebbero che Roshchyna sia stata torturata con scosse elettriche.
Secondo gli inquirenti, sul cadavere di Viktoriia Roschchyna erano presenti i segni di un’autopsia effettuata precedentemente in Russia.
Durante l’esame condotto in Ucraina, è emerso che alla cronista erano stati rimossi il cervello, gli occhi e parte della trachea. Un livido presente sul collo di Viktoriia Roshchyna e una sospetta frattura dell’osso ioide rafforzerebbero l’ipotesi di uno strangolamento.
Il corpo della giornalista è stato marchiato con l’abbreviazione russa “SPAS“, che starebbe per “collasso totale delle arterie del cuore“, definizione che potrebbe essere stata utilizzata dalle autorità di Mosca per attribuire una finta causa ufficiale di morte.
Fino a questo momento le condizioni del cadavere di Viktoriia Roschchyna hanno reso impossibile stabilire con precisione l’esatta causa della sua morte.
