Cointestazione auto, pro e contro: cosa bisogna sapere

Nonostante i suoi benefici, la cointestazione auto richiede una comprensione chiara delle responsabilità condivise, inclusi i pagamenti di multe e tasse

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Fabio Lepre

Giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

L’acquisto di un’auto, sia essa nuova o usata, comporta la sua intestazione. Il proprietario detiene quindi tutti i diritti esclusivi di proprietà sull’automobile. Esiste un’opzione alternativa, meno nota ma ugualmente valida: la cointestazione auto. Questa modalità permette di registrare il veicolo a nome di due persone.

La cointestazione auto è una scelta che può offrire diversi vantaggi, soprattutto per le coppie, i membri della famiglia o i partner commerciali che desiderano condividere sia l’uso che la responsabilità legale ed economica del veicolo. Questa opzione assicura che entrambi i proprietari abbiano diritti legali sulla macchina, facilitando la gestione delle questioni amministrative e delle decisioni relative all’auto.

Optare per la cointestazione auto può semplificare il processo di eredità del veicolo in caso di decesso di uno dei proprietari e può essere utile per pianificare in anticipo la divisione dei beni. Può anche aiutare a distribuire il carico economico associato all’acquisto e alla manutenzione del veicolo, rendendo questa scelta conveniente per le parti coinvolte.

Come funziona la cointestazione dell’auto

La cointestazione auto si cerca nella maggior parte dei casi quando due persone decidono di acquistare un’auto insieme per condividere i costi o quando un veicolo è ereditato e la proprietà passa a più di una persona. In questi casi, i nomi di entrambi i proprietari sono registrati sul libretto del veicolo.

Nel contesto della vendita, la cointestazione auto implica che entrambi i cointestatari debbano firmare per autorizzare la transazione, confermando così il consenso di entrambi alla cessione del bene. Questa forma di titolarità è facilitata dalle disposizioni della Legge Bersani che consente ai giovani conducenti di beneficiare della classe di merito assicurativa più vantaggiosa di un familiare convivente. La stessa normativa trova applicazione anche nelle polizze assicurative per le auto cointestate, a patto che i co-proprietari soddisfino alcuni requisiti, come la convivenza.

Per poter usufruire di queste agevolazioni, entrambi i proprietari devono essere registrati nello stesso stato di famiglia. La cointestazione auto è una scelta frequente tra genitori e figli o tra coniugi che desiderano dividere le spese legate al possesso e alla gestione di un veicolo.

Perché intestare l’auto a due persone

La cointestazione auto offre una serie di benefici sotto il profilo assicurativo. La normativa vigente consente al cointestatario più giovane di beneficiare della classe di merito del co-proprietario anziano, riducendo il costo della polizza auto.

Questo vantaggio si rivela prezioso nei casi in cui il co-proprietario più anziano decida di rinunciare alla guida, forse a causa dell’età avanzata o di questioni legate alla salute. In situazioni del genere, il veicolo può rimanere registrato a nome del cointestatario più giovane. Questa pratica non è molto frequente e la legislazione sembra orientata a limitare l’abuso di questa opzione. La possibilità di trasferire la classe di merito a un co-proprietario più giovane, sebbene consentita, viene vista con una certa riluttanza, considerata la volontà di ridurre il numero di auto cointestate e limitare gli abusi della Legge Bersani.

Un’altra occasione in cui si può manifestare l’esigenza del trasferimento della classe di merito è durante la vendita di un veicolo cointestato, seguita dall’acquisto di un nuovo veicolo da parte del cointestatario più giovane. Anche in questo scenario, il più giovane può ereditare la classe di merito di un genitore o di un altro familiare, mantenendola per l’acquisto del nuovo veicolo, che tuttavia sarà di sua esclusiva proprietà.

Per formalizzare la rinuncia alla classe di merito occorre produrre una dichiarazione scritta. Questo documento conferma l’intenzione del cointestatario più anziano di trasferire i propri vantaggi assicurativi al co-proprietario più giovane, facilitando così una gestione più economica e vantaggiosa del veicolo sotto il profilo assicurativo.

Perché non intestare l’auto a due persone

Tra gli svantaggi della cointestazione auto, uno dei principali è la necessità per i cointestatari di risiedere nello stesso nucleo familiare. Questo requisito può comportare complicazioni. Per esempio se il cointestatario più giovane cambia residenza e non è più registrato nello stesso stato di famiglia, perde automaticamente la classe di merito vantaggiosa. Di conseguenza, il premio assicurativo da pagare viene calcolato partendo dalla categoria più alta, traducendosi in un incremento della tariffa.

C’è un altro aspetto potenzialmente problematico della cointestazione auto da considerare: nessuno dei proprietari detiene la piena proprietà del veicolo, ma solo una quota parziale. Per alcune decisioni, come la rottamazione del veicolo per accedere a incentivi governativi, serve così la firma di entrambi i proprietari.

I costi della cointestazione

Chi sceglie di cointestare un’auto deve mettere in conto il costo per il passaggio di proprietà. Quello base per questo servizio è fissato a 85,20 euro, una cifra che include emolumenti e spese fisse amministrative. A cui si aggiunge l’Imposta provinciale di trascrizione, la cui entità varia in base alla potenza del veicolo, espressa in kilowatt o cavalli, e dalla città di residenza dei proprietari.

Il nodo dell’assicurazione sulle auto cointestate

Nel contesto della cointestazione auto, le compagnie assicurative analizzano i profili di entrambi i cointestatari. Significa che la polizza viene calibrata in base ai dati dell’intestatario con la classe di merito più alta, considerata più sfavorevole, o a volte una combinazione dei fattori più sfavorevoli di entrambi i proprietari.

Immaginiamo una polizza Rc condivisa tra un padre e il figlio neopatentato. In questo caso il premio assicurativo potrebbe risultare particolarmente elevato, quasi equivalente a quello che si pagherebbe senza optare per la cointestazione auto. Con la Legge Bersani è possibile per i neopatentati beneficiare della classe di merito di un familiare convivente con una polizza attiva, a patto che sia più favorevole. Ad esempio, se un giovane cointesta l’auto con un genitore che ha una classe di merito 1, la polizza rifletterà questa classe più vantaggiosa.

In ogni caso, quando un neopatentato è uno dei cointestatari, il costo della polizza rimane alto perché le compagnie assicurative considerano il rischio maggiore associato alla minore esperienza di guida, anche se la classe di merito ereditata è ottimale.

Il caso della vendita

Vendere un’auto in cointestazione auto richiede la collaborazione di tutti gli intestatari. La procedura comporta la presentazione di una dichiarazione unilaterale di vendita al Pubblico registro automobilistico. Il documento, che deve essere redatto su un foglio diverso dal certificato di proprietà e presentato presso gli uffici dell’Aci, deve essere timbrato.

Nella dichiarazione, l’intestatario presente deve attestare che la vendita dell’auto si effettua considerando la sua quota del 50% e quella del cointestatario assente, anch’essa del 50%. Deve quindi assicurare che la trascrizione della vendita seguirà i termini previsti dalla legge.