Giorgia Meloni riceve Macron dopo le tensioni, faccia a faccia di tre ore dall'Ucraina ai dazi: cosa filtra

È durato circa 3 ore il faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron a Palazzo Chigi per trovare un accordo su Ucraina, agenda europea e dazi

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È durato più del previsto, quasi tre ore, l’incontro a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Tanti i temi sul tavolo a partire dall’Ucraina per poi discutere di agenda europea e dazi.

L’incontro tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron

Il sostegno “incrollabile” all’Ucraina e la “forte convergenza” per imprimere una accelerazione all’agenda europea per la competitività, dall’automotive all’energia. Sono questi i punti su cui Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron si sono trovati d’accordo.

A ciò si aggiunge l’impegno, reciproco, a “coordinare le proprie posizioni” sulle relazioni transatlantiche e sulla “sicurezza economica e commerciale dell’Unione europea”, in questo caso riferendosi soprattutto ai rapporti generali con Donald Trump su tutti i dossier, in primis i dazi.

Meloni riceve il presidente francese Macron a P.ChigiANSA

Meloni riceve il presidente francese Macron a P.Chigi

Il faccia a faccia di tre ore si è concluso con un comunicato congiunto di una pagina.

Il comunicato congiunto

Il comunicato entra nei dettagli dei comuni interessi europei ed è molto stringato, invece, nel passaggio sul Medio Oriente dove non vengono citati esplicitamente né Israele né Gaza.

Il Trattato del Quirinale, entrato in vigore nel 2023, sarà invece oggetto di un “aggiornamento degli obiettivi” già a partire dal prossimo incontro bilaterale, già fissato per l’inizio del 2026 questa volta a Parigi.

L’arrivo in ritardo di Macron

Il presidente francese è arrivato a Palazzo Chigi con un quarto d’ora di ritardo sull’agenda. Tanti sorrisi e strette di mano.

“È il parterre delle grandi occasioni, c’è molto interesse per questo bilaterale” ha scherzato Giorgia Meloni con i fotografi poco prima di accogliere Macron.

A dividere la premier italiana e il presidente francese c’era soprattutto l’atteggiamento da tenere con l’amministrazione americana, sui dazi come sul destino di Kiev, per cui i due nella nota congiunta auspicano “una soluzione equa e duratura”.

Nessun accenno alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina o ai formati, come quello dei “volenterosi”, con cui approcciare a livello internazionale il cammino verso la pace su cui negli ultimi mesi si erano misurate le distanze tra Roma e Parigi.

E proprio per appianare divergenze finora complicate da ricomporre, e verificare che si possa “procedere insieme sulle questioni essenziali”, come aveva fatto sapere alla vigilia l’Eliseo, il presidente francese aveva promosso la sua visita in Italia. Dedicata esclusivamente al bilaterale con la premier.

La richiesta di Giorgia Meloni

Il colloquio tra i due è stato franco e la premier, stando ai meloniani, avrebbe chiesto al capo di una nazione che ha definito “amica“, oltre che alleata, di evitare di incorrere ancora in episodi, come l’oramai famigerata foto di Tirana, che ha reso plastico lo scontro.

Pari dignità” se si vuole andare d’accordo, è il messaggio recapitato al presidente francese, che si intrattiene a Palazzo Chigi fino a tarda sera. Poi la ripartenza per Parigi, senza dichiarazioni alla stampa.

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