Morto Giancarlo Cito ex sindaco di Taranto ed ex deputato, suo figlio è candidato alle prossime elezioni
Giancarlo Cito aveva 79 anni: divenne deputato nel 1996 ma il suo percorso politico fu poi interrotto da questioni giudiziarie
È morto Giancarlo Cito, ex sindaco di Taranto (dal 14 dicembre 1993 al 24 febbraio 1996) ed ex deputato, dal 1996 al 2001 con la tv-partito Antenna Taranto 6 da cui costruì la sua carriera politica e della Lega d’Azione meridionale. Alla fine degli anni ’90 è stato anche presidente onorario del Taranto calcio. Cito aveva 79 anni.
- Giancarlo Cito, il figlio candidato alle prossime elezioni
- Giancarlo Cito deputato nel 1996
- Le elezioni comunali a Taranto
Giancarlo Cito, il figlio candidato alle prossime elezioni
Giancarlo Cito era uscito da tempo dalla scena politica.
Suo figlio Mario, invece, è tra i candidati a sindaco per le prossime elezioni amministrative a Taranto.
Fonte foto: ANSA
Giancarlo Cito con Leone Di Lernia nel 1997
Nelle elezioni comunali del 1993, Giancarlo Cito superò il primo turno con il 32% dei voti e vinse il successivo ballottaggio con il 53% contro il candidato Gaetano Minervini.
Giancarlo Cito deputato nel 1996
Alle elezioni politiche del 1996 divenne deputato con 33.960 preferenze, pari al 45,9%. Il suo percorso politico fu poi interrotto da questioni giudiziarie.
Il 9 dicembre del 1997 fu condannato a 4 anni di carcere in primo grado per concorso esterno in associazione di tipo mafioso e assolto dall’accusa di concorso in omicidio.
La condanna fu confermata in Cassazione alla fine del 2002. Finì in carcere per scontare la pena e poi ottenne la semilibertà. Riportò anche altre condanne ottenendo l’affidamento ai servizi sociali.
Le elezioni comunali a Taranto
Mario Cito, già consigliere comunale è sostenuto dalla lista At6-Lega d’Azione Meridionale. Le elezioni si terranno domenica 25 e lunedì 26 maggio, con eventuale ballottaggio previsto per domenica 8 e lunedì 9 giugno.
A Taranto si torna a votare dopo lo scioglimento anticipato del consiglio comunale determinato dalle dimissioni contestuali di 17 consiglieri su 32 (a cui se ne sono aggiunti successivamente altri due) con la caduta dell’amministrazione guidata dal sindaco Rinaldo Melucci.
