Polemica a Bisegna per le elezioni con 25 liste, il trucco politico manda gli abitanti su tutte le furie

A Bisegna, paesino dell'Abruzzo, ci sono più candidati alle elezioni che elettori. C'entra un malcostume consentito da una norma del codice militare

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Per un paesino di appena 212 abitanti si contano ben 25 liste elettorali: accade a Bisegna, minuscolo borgo in provincia dell’Aquila in Abruzzo a 1.200 metri d’altezza. Il 25 e 26 giugno gli elettori di Bisegna saranno chiamati al voto per le comunali. La proliferazione di liste si deve a una stortura della legge che da anni consente un malcostume.

Elezioni comunali a Bisegna

A Bisegna sono tradizionalmente due le liste che si sfidano (realmente) a ogni tornata elettorale. Ma una norma del codice militare consente a chi indossa la divisa di prendersi un mese di aspettativa retribuita qualora dovesse presentarsi alle elezioni. Anche senza il reale obbligo di svolgere attività politica.

Il risultato: a decine si sono candidati a Bisegna, con la garanzia di non venire eletti. Sotto i 1.000 abitanti non è richiesta né la residenza né l’obbligo di raccogliere le firme.

Un mese di vacanza

E così nel piccolo borgo si sono candidate decine di persone che puntano unicamente a un mese di vacanza pagata, non avendo fatto neppure un comizio. E in caso di elezione, c’è sempre la possibilità di dimettersi dalla carica.

La norma sul banco degli imputati è l’articolo 1.484 dell’ordinamento militare. Il testo:

Esercizio del diritto di elettorato passivo – I militari candidati a elezioni per il Parlamento europeo, a elezioni politiche o amministrative possono svolgere liberamente attività politica e di propaganda al di fuori dell’ambiente militare e in abito civile. Essi sono posti in apposita licenza straordinaria per la durata della campagna elettorale.

Nulla di illegale, quindi. Ma si può almeno parlare di malcostume. Gli abitanti di Bisegna si sentono ingannati e sfruttati.

I casi precedenti

Ma quello di Bisegna, in Abruzzo, non è un caso isolato: situazioni simili sono state più volte riportate dalle cronache: accadde lo stesso, infatti, a

  • Castelnuovo di Conza, 561 abitanti in provincia di Salerno;
  • Senerchia, 704 abitanti in provincia di Avellino;
  • Malvicino, 79 abitanti in provincia di Alessandria;
  • Carbone, 487 abitanti in provincia di Potenza;
  • eccetera.

Da anni, da più parti, si invoca una modifica della legge. Che però non è ancora arrivata.

Come ricorda l’Anci, i comuni italiani con popolazione sotto i 1.000 abitanti sono il 33,6% del totale. In molte regioni, oltre il 70% della superficie territoriale ricade sotto il controllo dei piccoli comuni.

E negli ultimi anni i piccoli comuni hanno perso ulteriormente abitanti (-3% dal 2012 al 2017). Chi alle prossime elezioni vorrà reiterare lo storico andazzo, quindi, non avrà che l’imbarazzo della scelta.

Bisegna Fonte foto: ANSA
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