Telepass, tariffe in aumento: la guida per disdire l’abbonamento al servizio

Con il rincaro delle tariffe, tanti conducenti pensano di interrompere l’abbonamento a Telepass: questo è l’iter da porre in pratica per disdire il servizio

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Telepass è un sistema di pagamento facile e veloce nell’utilizzo per pagare pedaggi autostradali, parcheggi e ulteriori servizi di mobilità senza doversi mai fermare al casello o utilizzare contanti. Peccato che le tariffe siano aumentate di recente, ragion per cui un buon gruppo di fruitori medita di disdirlo: le pratiche sono elementari.

La storia in breve e le funzionalità

Introdotto in Italia nel 1989, dapprima in via sperimentale lungo la tratta Prato Calenzano-Firenze Nord, Telepass è stato esteso l’anno seguente ai caselli delle principali città italiane (Milano, Roma e Napoli) sull’autostrada A1, in occasione dei Mondiali di calcio disputati nella nostra penisola.

Da allora, ha conosciuto una rapida diffusione e oggi se ne avvalgono milioni di automobilisti in Italia e in Europa (col Telepass Europeo). Esso prevede l’installazione di un piccolo dispositivo nel veicolo, preposto a comunicare con i caselli e altri punti di servizio mediante radiofrequenza. Quando si passa attraverso un centro abilitato, la transazione viene addebitata in automatico sul conto corrente associato.

Tra le sue varie funzionalità, il Telepass dà l’opportunità di accedere all’Area C di Milano evitando lunghe (e fastidiose) attese. Inoltre, consente di coprire la tariffa di taxi, treni, mezzi pubblici, skipass e Venezia Pass, nonché di tratte a bordo di navi, traghetti, voli e pullman. Infine, concede degli interessanti vantaggi finanziari, sotto forma di cashback e sconti sulla RC Auto.

L’attivazione è semplice, alla portata di chiunque, anche di chi si trova alle prime armi. Basta applicare le istruzioni inserite nella confezione del dispositivo, effettuabile in pochi minuti. Utilizzabile su due veicoli associati al medesimo contratto, è disponibile pure per i motocicli, e ha il pregio della flessibilità.

I passaggi da osservare

Disdire Telepass è altrettanto un processo intuitivo, con un iter composto da pochi step. La fase iniziale consiste nell’accedere al sito web ufficiale, dove la sezione delle F.A.Q., ovvero di risposta alle domande più ricorrenti, contribuisce a sciogliere qualsiasi tipo di dubbio. Perché in principio può capitare di fare confusione e uno strumento del genere, tipico di ogni portale all’altezza, aiuta a stare tranquilli.

Una volta entrati sulla piattaforma, occorre inserire i dati personali e il codice fiscale associato al modulo sottoscritto. Si specifica il motivo dell’interruzione del rapporto e indica la data da cui far diventare la decisione effettiva.

A questo punto, è preferibile verificare in maniera scrupolosa di aver inserito le informazioni corrette, e giusto allora si clicca sul pulsante “Invia”. A conferma dell’operazione, l’utente riceverà una e-mail di conferma con un riepilogo della richiesta.

Entro sette giorni dalla disdetta, sul possessore pende l’onere di restituire l’apparecchio, gratuito e privo di penali. Le modalità sono due: consegna presso un Punto Telepass (la rete è consultabile sul sito) o spedizione tramite corriere. Nel secondo caso, si prega di richiedere esplicitamente la spedizione del corriere a domicilio, laddove impossibilitati.

I recapiti per le delucidazioni in merito sono quelli consueti del servizio di assistenza clienti. La domanda è inoltrabile anche con una raccomandata A/R (con ricevuta di ritorno) all’indirizzo presente sul sito. La mancata restituzione del Telepass rischia di comportare il sostenimento di costi aggiuntivi.