Euro 7, l’Europa vara le nuove norme: via nel 2025, ma è già polemica

La nuova normativa Euro 7 sancita dalle istituzioni europee non riscuote il favore dei player automobilistici, che non lesinano attacchi agli organi europei

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 12 Novembre 2022 07:30

È servito attendere diverse settimane prima di giungere all’accordo finale, ma ora ci siamo. La Commissione Europea, infatti, ha appena pubblicato i nuovi standard Euro 7 che dal 2025 proveranno a rivoluzionare la mobilità nelle strade di tutto il Vecchio Continente con l’obiettivo di ridurre in maniera drastica le emissioni inquinanti generate dai veicoli e, più in generale, dal trasporto su strada.

Si tratta di nuove regole che, come già abbiamo visto nel passato, metteranno un freno alla circolazione di auto e furgoni dal 2025, mentre per i mezzi pesanti si comincerà a intervenire a partire dal biennio successivo, col 2027 anno di divieti per questa categoria.

Le nuove norme dell’UE

Il documento firmato a Bruxelles, come detto, ha l’obiettivo di migliorare il controllo delle emissioni di inquinanti atmosferici di tutti i nuovi veicoli come previsto dal Green Deal europeo che prevede il livello di emissioni zero. Per far ciò dall’UE non si sottovaluta l’aspetto economico, mantenendo i veicoli a prezzi accessibili e competitivi, ma spingendo sempre più a una mobilità sostenibile.

Le nuove norme, nello specifico, andranno a porre gli stessi limiti indipendentemente dal fatto che il veicolo sia a benzina, diesel, energia elettrica o carburanti alternativi. Infatti, come si legge, le limitazioni hanno messo nel mirino le emissioni di inquinanti dai tubi di scappamento, ma prevedono di tenere sotto controllo anche il particolato che proviene dai freni, che saranno fondamentali anche con le auto elettriche.

I nuovi limiti non coinvolgono invece le emissioni di anidride carbonica, perché con il pacchetto Fit for 55 l’Europa ha già deciso di portare al 100% la riduzione della CO2 per auto e furgoni entro il 2035. La Commissione UE stima la possibilità di ridurre le emissioni con i nuovi standard con le tecnologie esistenti e prevede un impatto stimato tra i 90 e i 150 euro sui costi delle auto, intorno ai 2.600 euro per autobus e camion. La proposta della Commissione passerà ora al Parlamento Europeo ed al Consiglio per l’approvazione finale e la successiva adozione da parte dei Paesi membri.

Le prime reazioni sono negative

Come spesso avviene, però, le novità introdotte in vista del 2025 non lasciano del tutto soddisfatto il settore dell’automotive. Se il commissario del mercato unico Thierry Breton definisce la proposta equilibrata e necessaria per proteggere il clima, il resto del settore non ha accolto positivamente le norme provenienti da Bruxelles.

Nello specifico, l’associazione dei costruttori europei ACEA ha espresso serie preoccupazioni in quanto “il beneficio ambientale della proposta della Commissione è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli”, come spiegato dal presidente Oliver Zipse, che è anche CEO di BMW.

Bocciatura anche da parte di Ford, che definisce la proposta come rischio per i progressi fatti dall’Europa verso la mobilità elettrica: “Non dovremmo dirottare risorse sulle tecnologie di ieri investendo invece sulle emissioni zero”.

Duro anche il commento di Martin Lundstedt, CEO del Gruppo Volvo e presidente del consiglio di amministrazione dei veicoli commerciali di Acea che ha spiegato che con le nuove norme “i produttori di camion dovranno trasferire sostanziali risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile al motore a combustione interna” con “un forte impatto sulla nostra transizione verso veicoli a emissioni zero”.