Scatta il blocco traffico anti-smog in Lombardia

In parte della Lombardia scatta il blocco traffico per i veicoli più inquinanti: i casi peggiori si sono riscontrati nelle province di Monza e Cremona

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Primo livello per Monza e Cremona, dove da una settimana i valori rimangono sopra il tetto sancito dalle autorità. Secondo livello per Milano, Bergamo, Lodi e Pavia, che da 5 giorni sforano il range giornaliero. La mancanza di vento e il ristagno della nebbia spingono sei province della Lombardia a introdurre, martedì 30 gennaio 2024, il blocco traffico, ovvero lo stop delle auto più vecchie e inquinanti per migliorare la qualità dell’aria.

Tutti i giorni, nella fascia oraria che va dalle 7.30 alle 19.30, nelle aree indicate è proibita la circolazione dei veicoli meno “amici dell’ambiente”: diesel fino a Euro 4, benzina, GPL e metano Euro 0 e 1. La politica vale soltanto nei comuni sopra i 30.000 abitanti, a prescindere dall’installazione o meno del move-in, la limitazione chilometrica introdotta dalle istituzioni con le medesime finalità.

Il veto vale anche per sabato e domenica. Almeno per il momento, le province di Brescia, Como, Varese, Mantova, Sondrio e Lecco rimangono sotto la media, e perciò senza divieti. Le ultime due hanno scampato al taglio con un colpo di coda, data la riduzione delle emissioni nel week-end. Annunciato nei giorni precedenti, il provvedimento si è reso necessario a causa degli elevati valori di sostanze inquinanti emesse nell’ambiente, specialmente in certe città.

Il superamento continuo del limite giornaliero per il PM10 (50 μg/m3) richiedeva un intervento straordinario, e così è stato. Il PM10 (particolato fine) consiste in una miscela di particelle solide e liquide sospese nell’aria, con un diametro inferiore a 10 micron. Questo agente atmosferico è molto pericoloso per la salute, soprattutto relativamente ai soggetti fragili, come bambini, anziani e persone affette da malattie respiratorie.

Per la rimozione del blocco traffico dovranno passare due giorni sotto i valori soglia di inquinamento prefissato. Peccato che le condizioni meteo lascino a desiderare. L’assenza di pioggia e di vento non aiuta, infatti, a migliorare la situazione.

Le raccomandazioni degli esperti

L’assenza delle macchine a benzina Euro 2 (e più recenti) dal divieto è da ricercarsi nella minore quantità di NOx e particolato emessa rispetto a quelli Euro 2 diesel. Comunque, poiché anche i benzina Euro 2 emettono un certo quantitativo di PM10, è preferibile limitarne l’utilizzo, soprattutto nelle giornate di scarsa ventilazione e inversioni termiche, quando l’accumulo di sostanze nocive nell’aria è più probabile.

Per ridurre l’impatto negativo sul Pianeta, gli esperti raccomandano di limitare la velocità di guida, evitare le accelerate e le brusche frenate, effettuare la manutenzione del mezzo affinché rimanga in buone condizioni e impiegare carburanti di qualità. Sebbene i consigli non siano obbligatori, la recente crisi avvertita per il cambiamento climatico impone una presa di coscienza da parte di tutti. Anche da piccole scelte è possibile fare la differenza.

Ripartono gli incentivi

La decisione assunta in Lombardia costituisce una risposta a un problema quanto mai avvertito. Allo stesso scopo, il Governo italiano intende promuovere il rinnovo del parco circolante lungo l’intera penisola. Lo farà pure attraverso la campagna degli incentivi auto 2024, in via di definizione. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, illustrerà il testo completo alle associazioni di categoria il prossimo 1° febbraio.