Chiude una storica fabbrica Fiat in Europa

L'impianto polacco di Bielsko-Biała, nato nel 1971, è pronto a chiudere alla fine dell'anno, dato che Stellantis punta tutto sull'altro sito di Tychy

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Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

C’era una volta la Fiat di Polonia, quella che dalle catene di montaggio della fabbrica di Bielsko-Biała sfornava le mitiche 126, che fino al 2000 sono state prodotte con successo per colonizzare tutto il mondo. La piccola bicilindrica torinese è stato un autentico successo all’epoca in cui imperava ancora la “cortina di ferro” sui Paesi dell’Est Europa, tanto che nel 1971 il colosso italiano diede vita a una fortunata joint-venture con la locale Fabryka Samochodów Osobowych (FSM). Le cose sono andate in modo positivo, tra alti e bassi, fino poco tempo fa. Lo spartiacque è stata la fusione tra FCA e PSA con conseguente nascita di Stellantis, infatti – oggi – si assiste alla chiusura dello stabilimento Fiat Auto Poland, che negli ultimi tempi si occupava principalmente di realizzare i mitici 1.3 Multijet, i propulsori a gasolio che hanno dominato sulla scena per decenni.

I licenziamenti in tronco

Soltanto pochi mesi fa, quando Stellantis era da poco entrata a regime, alla Fiat Auto Poland di Bielsko-Biała i lavoratori erano 2.500. Con la progressiva dismissione dei motori diesel, fuori dai programmi del grande Gruppo europeo, le cose sono andate sempre peggio. Negli ultimi giorni, infine, sono arrivate ben 486 lettere di licenziamento per gli operai rimasti all’opera.

È una notizia che temevamo da tempo“, ha commentato Wanda Struzyk del sindacato Solidarnosc, in un’intervista al quotidiano locale Dziennik Zachodni. L’impianto sarà chiuso entro la fine del 2024 e pare che almeno una parte degli addetti potrebbe essere ricollocata negli altri due impianti polacchi di Stellantis: Tychy e Skoczow.

Breve storia dell’impianto Fiat

La Fiat ebbe sempre un occhio di riguardo per l’Est Europa, che divenne un bacino importante per i propri affari. La fabbrica di Bielsko-Biała – come precedentemente anticipato – è stata eretta nel 1971 e fino al 2000 si è occupata di produrre la 126p. Il giorno della sua dismissione il contatore si è fermato a 3.318.674 unità, un clamoroso successo. Da quel momento in poi, la fabbrica di Fiat ha vissuto fortune alterne occupandosi delle varie Uno, Siena e Palio Weekend.

Il cambio di rotta ci fu con la riconversione a impianto destinato ai motori, cambi e componenti meccaniche, tra cui il prorompente 1.3 MultiJet che è stato adoperato con piacere anche da Opel e Suzuki, che in varie epoche hanno cooperato con la Fiat. Quel coraggioso motore è stato inserito sotto ai cofani di infinite vetture, specialmente sotto alle più compatte vetture della galassia torinese. I suoi volumi produttivi raggiunsero picchi di 700 mila unità l’anno, assicurandone la continuità produttiva e occupazionale.

Più spazio a Tychy

La Polonia può contare su un altro grande impianto prima di Fiat e adesso di Stellantis, quello di Tychy. Gli sforzi industriali, dunque, vengono concentrati su questo sito, che ha già una grande importanza ma che rivestirà un ruolo chiave nel prossimo futuro perché è la casa di Jeep Avenger (piccolo e premiatissimo SUV), Fiat 600 e, tra poco, anche dell’inedito crossover Alfa Romeo Milano. Si parla di modelli che rivestono un ruolo chiave all’interno dei piani del colosso europeo delle quattro ruote, con prospettive di vendita molto elevate. Staremo alla finestra per capire se le aspettative verranno confermate.