Schumacher, vendita con quotazione eccezionale per i suoi orologi

Il mito di Michael Schumacher è più forte che mai: alcuni pezzi della collezione di orologi del sette volte campione del mondo sono stati battuti all'asta

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

L’aura di grandezza che circonda Michael Schumacher rende ogni suo oggetto gettonatissimo tra i collezionisti. In quel di Ginevra, la casa Christie’s ha battuto all’asta lunedì 13 maggio otto esemplari provenienti dalla teca personale del pilota tedesco.

I cimeli della collezione

L’evento era atteso con trepidazione dei fan, in possesso di adeguate disponibilità economiche per assicurarsi un cimelio del sette volte campione iridato di Formula 1, record condiviso assieme a Lewis Hamilton. Cinque titoli consecutivi li ha aggiunti alla bacheca di Maranello, sotto l’egida di Jean Todt, che nel recente passato ha realizzato un’operazione simile, mettendo a segno un’entrata superiore. Il manager francese è uno dei pochi amici che hanno tuttora la possibilità di incontrarlo, guardando, ad esempio, insieme i Gran Premi di Formula 1.

Sul conto del leggendario ferrarista,  la famiglia ha innalzato un muro difensivo, dopo il famigerato incidente sugli sci. Da allora in poi di lui non si è saputo più nulla, ma l’interesse rimane fortissimo. Il ricavo complessivo ottenuto all’asta ha sfondato il muro dei 4 milioni di euro, superando il valore stimato iniziale di 3,76 milioni. Il compenso permetterà di coprire le elevatissime spese della terapia dedicata, con un intero team di medici e infermieri al servizio di Schumacher presso l’ospedale personale in casa, lontano dagli sguardi indiscreti dei curiosi.

Tra i pezzi di straordinario pregio assegnati al miglior offerente, vi erano Rolex, Audemars Piguet e FP Journe, tutti nomi d’eccellenza nel settore. Una parte di essi presentavano dei lievi segni di usura, a testimonianza di come questi segnatempo siano stati utilizzati da Michael Schumacher nel corso della sua vita.

Il maggiore oggetto dei desideri era un FP Journe in platino, realizzato su commissione di Todt per Schumi nel Natale 2004, l’ultima corona iridata conquistata dall’alfiere. Un esemplare unico, con movimento in oro 18 carati, logo Ferrari, casco del pilota e numero 7 in rosso Ferrari. Si profilava un’intensa battaglia e, infatti, ha toccato la cifra record di 1,5 milioni di euro (il 25% a Christie’s).

Non mancano poi un Rolex Daytona, venduto per 250.000 euro, e un Audemars Piguet, aggiudicato per 330.000 euro. Inoltre, è da sottolineare la cessione di un raro Patek Philippe: una chicca da veri intenditori, messa sul mercato nel lontano 1948. La quotazione intrinseca del bene, sommata alla fama del suo possessore, ha portato a superare i 2 milioni e 400 mila franchi svizzeri, al cambio attuale, circa due milioni e mezzo di euro.

Un duplice significato

L’asta, stabilita dalla moglie di Michael Schumacher, Corinne, in accordo coi figli Mick e Gina Maria, ha assunto un duplice significato. Al di là della mera questione economica, il fine era quello di rendere il giusto tributo alla carriera e alla figura del driver, un’icona del motorsport tuttora in grado di ispirare appassionati e tifosi in ogni angolo del Pianeta.

Sull’identità dei fortunati acquirenti, è dato solo sapere che un singolo se ne è aggiudicati cinque su un totale di otto, mentre gli altri se ne sono spartiti uno a testa. “C’era interesse internazionale per gli orologi e sono stati tutti acquistati da collezionisti privati”, ha comunicato il banditore al termine.