F1, GP Abu Dhabi: la Ferrari cede le armi

Complice il pessimo weekend di Sainz, le speranze della Ferrari di chiudere il campionato alle spalle della Red Bull erano ridotte a un lumicino

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Eleonora Ottonello

Esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Nonostante l’atmosfera da ultimo giorno di scuola che sembrava avvolgere il paddock della F1, il solito SuperMax Verstappen ha voluto tenersi stretto il titolo di secchione della stagione. Non poteva che chiudersi nel segno della Red Bull l’ultimo Gran Premio dell’anno. Infatti, Verstappen ha vinto (anche) il GP Abu Dhabi, atto conclusivo del campionato 2023, la 19esima della stagione e la 54esima della carriera. Se il team di Milton Keynes chiude l’annata dei record ancora sul gradino più alto del podio, la Ferrari non è riuscita a battere la Mercedes per il titolo di vice-campione del mondo alle spalle del team anglo-austriaco.

Complice il pessimo weekend di Sainz, la rincorsa del Cavallino Rampante è cominciata in salita. Leclerc, che ha chiuso la stagione sul podio, le ha provate tutte per regalare il piazzamento d’onore nel campionato costruttori alla Ferrari. Il secondo posto ottenuto dal monegasco, però, non è stato sufficiente a causa della penalità inflitta a Perez che ha dovuto quindi regalare il proprio il gradino più basso del podio a George Russell e alla Mercedes. Ma bando alle ciance e passiamo ai fatti: i top e flop del GP Abu Dhabi di F1.

TOP

Yuki Tsunoda

Non poteva sperare di chiudere la stagione nel modo migliore. Dopo aver conquistato la terza fila in occasione della qualifica del GP Abu Dhabi, il giapponesino della AlphaTauri termina la gara in ottava posizione, davanti a Sir. Lewis Hamilton. Parte bene, trova subito il ritmo e, anche se per poco, si ritrova perfino leader della corsa allungando tantissimo il primo stint con gomma gialla.

Quando è in giornata e soprattutto quando riesce a tenere a bada il suo temperamento, travolgente e passionale a differenza dei connazionali sempre molto pacati e poco propensi a evidenti slanci emotivi, non commette errori. Tiene il passo dei top team con gli pneumatici hard, da del filo da torcere a Hamilton e a Piastri. Nel giro finale, è obbligato a cedere le armi solo ad Alonso. Unico dubbio di questa gara (e non per quanto riguarda Yuki): forse, e ci tengo a precisare forse, con una strategia migliore, avrebbe potuto ambire a qualcosa di più prestigioso.

Tsunoda ha tutte le carte in regola per competere con costanza nella top 10. E a confermarlo sono i risultati. Era quasi vent’anni che un pilota giapponese non riusciva a portarsi al comando di un GP di F1. Nel passato, solo Sato ci era riuscito, nel 2004.

Charles Leclerc

Ci ha provato in tutti i modi a regalare alla Ferrari il secondo posto nel campionato Costruttori. Ma non è bastato. Grazie a un giro pazzesco in qualifica, Leclerc riesce a ottenere la seconda posizione della griglia di partenza, alle spalle del solito Max Verstappen. Se nel primo stint, con le gomme medie, dimostra di poter tenere il passo dell’olandese della Red Bull, quando sulla SF-23 del monegasco montano le hard la storia cambia. È da inizio anno che gli pneumatici più duri non riescono a trovare il giusto feeling con la monoposto italiana e da quel momento, Leclerc osserva Verstappen solo da lontano.

La Ferrari non è certo una monoposto competitiva, ma ad Abu Dhabi il monegasco ha fatto la differenza (soprattutto se guardiamo l’assoluta mancanza di confidenza tra la SF-23 e Sainz). Anche se la grinta di Leclerc non basta alla scuderia italiana per chiudere la stagione 2023 di F1 davanti alla Mercedes, grazie al podio ottenuto a Yas Marina Charles si assicura il quarto posto assoluto nella classifica piloti, a parimerito con Fernando Alonso. Se la velocità e l’aggressività sono doti di Leclerc che ben conosciamo è da sottolineare la visione tattica mostrata proprio nel finale di corsa quando si è fatto sorpassare da Perez (con l’intento di tenere Russell alle spalle del messicano) per provare, in tutti i modi, di regalare il secondo posto costruttori alla Ferrari.

Nonostante non sia riuscito a salire sul gradino più alto del podio in nemmeno un’occasione quest’anno è un caso. In questa parte finale del campionato Leclerc ha dimostrato una costanza e una solidità tale che sembrerebbe essere tornato il “predestinato” di un tempo. Ha cercato con ogni forza a raddrizzare una stagione nata male ma proprio il bottino che Leclerc si è portato a casa in queste ultime gare può fare ben sperare in quel di Maranello.

Fernando Alonso

Forse non ci crederete nemmeno voi, ma per la prima volta in questo 2023 Max Verstappen non rientra tra i nostri promossi del GP. E non per demeriti suoi (sempre perfetto l’olandese che, a Yas Marina, si è portato a casa la 19esima vittoria dell’anno) ma per quello che è riuscito a fare Fernando Alonso. Lo spagnolo di Aston Martin ha chiuso la corsa esattamente nella posizione dalla quale era partito, la settima. Ma tutto si può dire tranne che il risultato potesse essere scontato.

Nonostante la poca velocità della AMR23 sul dritto e la perdita di competitività mostrata dalla monoposto inglese in questa ultima parte del campionato, Nando non molla un centimetro.
Tira fuori gli artigli con Hamilton, rischia di finire contro il muro proprio per controllare negli specchietti l’inglese della Mercedes. In occasione dell’ultimo giro supera Tsunoda e conquista la quarta posizione della classifica piloti, a parimerito con Leclerc ma soprattutto davanti al connazionale Sainz.

Anche se la sua Aston Martin non sia certamente il mostro di inizio anno, Alonso non ha smesso mai di crederci. Lo spagnolo voleva chiudere l’anno tra i top 4 e ce l’ha fatta. Qualcuno penserà a un magro premio di consolazione ma questo risultato dimostra quanto Alonso possa ancora dare alla F1, un riconoscimento alla sua tenacia e determinazione. Nonostante l’età.

FLOP

Carlos Sainz

Se lo spagnolo di Aston Martin ha chiuso la stagione 2023 di F1 col sorriso stampato in fronte, non si può dire lo stesso per il connazionale della Ferrari. Carlos Sainz non poteva chiudere il campionato in modo peggiore. Dopo l’incidente nelle prove libere e l’eliminazione nella Q1, il pilota madrileño chiude il GP Abu Dhabi in 18esima posizione. Un weekend disastroso. A partire dal venerdì.

Nonostante la gara in salita, a differenza di altre volte, sarà stata l’atmosfera da ultimo giorno di scuola ma Sainz è sembrato arrendersi anche troppo presto. Ok che la strategia scelta per lui dalla Ferrari non fosse stata tirato fuori dal cassetto delle migliori, ma proprio l’assenza dello spagnolo si è fatta sentire soprattutto nella lotta per il titolo di vice-campione dei Costruttori. Non ha il passo dei primi, tenta una rimonta difficile, scatta e arriva alle spalle di Stroll, senza mai riuscire ad attaccarlo. Dopo i primi venti giri, forse, sembrava già aver ceduto le armi.

L’andamento generale di Sainz, in queste ultime gare, lascia molto a desiderare ma ad Abu Dhabi è andato in scena forse il suo peggior GP dell’anno. Anche se in classifica iridata viene superato da Leclerc e da Alonso, a Carlos rimane il premio di consolazione per essere stato l’unico pilota non Red Bull a salire sul gradino più alto del podio, a Singapore, nella stagione 2023 di F1.

Lewis Hamilton

Sarà che magari il tracciato di Yas Marina porta alla mente di Lewis Hamilton ricordi poco piacevoli (vedi Abu Dhabi 2021), l’inglese non riesce a brillare negli Emirati Arabi.
Dopo il secondo posto ottenuto in Messico e la debacle in Brasile, Russell gli è sempre superiore. Scatta dall’undicesima posizione, chiude la corsa al nono posto. Riesce ad arraffare qualche punticino utile alla causa della Mercedes nella lotta con la Ferrari per il titolo di vice-campione. Ma non è il finale di stagione che ci si sarebbe aspettato da un sette volte campione del mondo.

Regia internazionale

Credo che sia forse la terza volta che la regia internazionale finisce tra i bocciati della gara. E con merito. Alle volte sembra che si perda un po’ quello che è il focus: l’azione in pista e le lotte tra i vari piloti. Quando i protagonisti si stavano dando botte da orbi, per mostrare i tramonti mozzafiato di Yas Marina, si sono persi i momenti chiave della corsa. Uno su tutti: il sorpasso di Norris ai danni di Piastri. Speriamo che la pausa invernale possa servire, non solo ai piloti, ma anche ai cameraman a recuperare le energie e a presentarsi in forma per l’inizio della stagione 2024 di F1. Non è possibile continuare a vedere i replay della partenza (cosa successa più di una volta nel corso della stagione) a discapito dell’azione vera e propria.