Ncc e taxi: arriva la stretta su registro, orari e sanzioni

Sono 3 i nuovi decreti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che puntano a regolamentare il settore dei taxi e Ncc (Noleggio con conducente)

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Fabio Lepre

Giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Arriva la ridefinizione delle normative per taxi e Ncc (Noleggio con conducente). Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha messo a punto tre decreti legislativi che, nelle intenzioni, promettono di modernizzare e incrementare l’efficienza del settore.

Il primo decreto riguarda l’istituzione del Registro elettronico nazionale (Ren) per il settore, un database che mira a migliorare la gestione e il monitoraggio delle licenze. Il secondo si focalizza sul foglio di servizio per il Ncc, stabilendo un quadro più chiaro e organizzato per il noleggio con conducente. Infine, il terzo decreto mira a regolamentare le piattaforme digitali d’intermediazione, creando un contesto più equo e competitivo, che potrebbe aprire nuove opportunità di mercato per aziende come Uber.

Questi cambiamenti dovrebbero portare a un aumento delle autorizzazioni e delle vetture in circolazione, facilitando l’accesso degli utenti a questi servizi tramite app. Con la crescente concorrenza, si prevedono minori tempi di attesa per i clienti e una riduzione dei costi, grazie alla competizione tra le diverse categorie di veicoli. In definitiva, questi decreti mirano a trasformare il servizio di trasporto pubblico non di linea, coinvolgendo i 23.000 taxi e gli 11.000 Ncc operanti nel territorio italiano, per offrire un servizio più efficiente e accessibile agli utenti.

Registro elettronico nazionale per Ncc, si fa sul serio

Il primo decreto legislativo attiva il Registro Elettronico Nazionale, una piattaforma istituita nel 2011 ma mai operativa fino a questo momento. Questo registro è mandatario per tutte le imprese in possesso di licenza operativa, sia taxi che Ncc, e fa da misura preventiva contro l’attività abusiva nel settore, facilitando al contempo l’emissione di nuove licenze.

Il ministro Matteo Salvini ha annunciato l’imminente implementazione del Ren, considerandola essenziale per superare le restrizioni correnti che impediscono ai sindaci di rilasciare nuove autorizzazioni per il servizio Ncc in assenza di un registro attivo. Questa mossa è volta a regolamentare ulteriormente il settore, garantendo trasparenza e legalità nelle operazioni di noleggio con conducente.

Disposizioni più ferree per gli Ncc

Il secondo decreto punta a introdurre un foglio di servizio elettronico obbligatorio per gli operatori Ncc, sui quali dovranno essere annotati in anticipo l’orario, l’inizio e la conclusione della corsa, oltre alle generalità dei passeggeri. Per gli operatori Ncc sono previste ulteriori disposizioni, come l’obbligo di un intervallo di attesa di trenta minuti tra un servizio e l’altro, a meno che il veicolo non faccia ritorno al proprio deposito.

Salvini ha preannunciato una modifica all’articolo 85 del Codice della Strada con l’obiettivo di intensificare le sanzioni per il settore Ncc. Questa revisione prevede che anche infrazioni più lievi possano comportare il ritiro della patente per gli autisti. Questo aggiornamento normativo è previsto essere discusso nel disegno di legge Concorrenza, che dovrebbe finire presto sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Cambiano anche le app per Ncc

Il terzo decreto si concentra sull’interazione con le piattaforme tecnologiche e mira a intensificare la concorrenza nel settore dei trasporti, aprendo nuove opportunità di mercato per aziende come Uber. Queste disposizioni normative mirano a consentire agli operatori di app di mobilità di fare anche da vettori, ovvero entità che forniscono soluzioni di trasporto direttamente agli utenti.

È contemplata l’adozione di un approccio simile al modello spagnolo, in cui Uber equipaggia gli autisti con veicoli, purché detengano una licenza paragonabile a quella degli Ncc italiani. Di conseguenza, il decreto prevede di facilitare l’accesso per gli utenti a servizi di taxi e Ncc mediante app, potenziando l’offerta di trasporti disponibili. Seguendo l’esempio della Spagna, queste regolamentazioni potrebbero permettere a piattaforme come Uber di incrementare il numero di veicoli accessibili e offrire tariffe vantaggiose.

Le app introdurranno funzionalità di pagamento digitale e utilizzo di sistemi di geolocalizzazione per informare gli utenti sui tempi di attesa. Le nuove norme stabiliranno che gli autisti ricevano la destinazione del passeggero solo al momento del prelievo, evitando così il rifiuto di servizi basato sulla non redditività del percorso.

Infine, per i taxi verrà imposto di non applicare tariffe inferiori o superiori rispetto a quelle regolamentate dalle autorità locali per garantire così una tariffazione trasparente e conforme agli standard territoriali.

La posizione del ministro e i tempi di attuazione

Nel suo discorso preliminare, Salvini ha spiegato come le versioni definitive dei decreti riflettano le proposte ricevute durante i mesi di consultazione con le associazioni e saranno sottoposte ad altre discussioni prima dell’approvazione finale.

Ha riaffermato il suo impegno a risolvere una situazione stagnante, mirando alla soddisfazione della maggioranza degli affiliati sia dei tassisti sia degli operatori Ncc, contribuendo alla stabilizzazione di entrambe le professioni e rispondendo alle esigenze di un servizio efficiente, richieste tanto da cittadini italiani quanto da visitatori internazionali. Salvini ha sottolineato che eventi futuri di rilievo come il Giubileo, le Olimpiadi invernali e l’aumento del turismo richiedono un innalzamento della qualità del servizio di trasporto non di linea.

Riguardo ai tempi di implementazione, ha promesso una rapida attivazione per il decreto sul Registro Elettronico Nazionale per tutte le imprese con licenza, sia taxi che Ncc, che ha trovato consenso specialmente tra gli operatori Ncc come misura contro l’abusivismo. Per quanto riguarda il decreto sul foglio di servizio elettronico e il decreto sulle piattaforme tecnologiche di intermediazione, si prevedono tempi più estesi, non prima del 2025, a causa di necessarie procedure burocratiche e legislative.

Le reazioni

Le nuove regolamentazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che includono l’intervallo obbligatorio tra i servizi e l’obbligatorio resoconto allo Stato degli orari e delle destinazioni dei clienti, spingono il settore Ncc a intensificare le loro proteste, già evidenziate da manifestazioni a Roma.

Andrea Romano, presidente di Muoversi, confederazione delle principali associazioni del settore Ncc, critica le decisioni di Salvini, sostenendo che le nuove normative proposte escluderanno dal mercato numerosi operatori Ncc, con conseguenze negative per la mobilità urbana, il turismo e il settore produttivo. Romano prevede che queste misure porteranno alla chiusura di molte aziende e a lunghe attese per milioni di utenti.

Dal canto suo, Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia, rimarca come le normative non riflettano le esigenze di mobilità dei cittadini, nonostante le critiche del settore e le sentenze di organi giurisdizionali e regolatori. A suo dire, il nuovo obbligo di attesa di 30 minuti tra i servizi Ncc non è una soluzione efficace e solleva preoccupazioni sulla libertà d’impresa.

Daniele Conti di Legacoop Produzione e Servizi, al contrario, valuta positivamente le bozze, sottolineando che stabiliscono un quadro chiaro per i servizi di taxi e Ncc. In ogni caso sottolinea la necessità di differenziare chiaramente, nelle piattaforme tecnologiche, tra cooperative e consorzi che facilitano la connessione tra vettori e utenti e coloro che si limitano a un ruolo di intermediazione.