Insider trading, sospetti su Donald Trump dopo la sospensione dei dazi: cosa rischia il presidente Usa

Sospetti e accuse di insider trading contro Donald Trump dopo la sospensione dei dazi Usa: cosa rischia ora il presidente degli Stati Uniti d'America

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L’annuncio di Donald Trump sul rinvio di 90 giorni per i dazi e il consiglio dato agli investitori nelle ore precedenti sull'”ottimo momento per comprare” hanno fatto scattare sospetti e accuse di insider trading nei confronti del presidente degli Stati Uniti d’America, dal momento che le dichiarazioni del numero uno della Casa Bianca stanno sconvolgendo i mercati di tutto il mondo.

Le accuse di insider trading contro Donald Trump

Alcune ore prima di annunciare a sorpresa il rinvio dei dazi per 90 giorni, Donald Trump ha scritto su Truth: “Questo è un ottimo momento per comprare“.

Secondo l’avvocato Richard Painter, il messaggio pubblicato da Trump potrebbe esporre il presidente “ad accuse di manipolazione del mercato”.

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Donald Trump.

Il senatore democratico del Connecticut Richard Blumenthal ha dichiarato a NBC News che “l’insider trading è una minaccia reale e spero che ci sarà un’ondata di indagini approfondite”.

Sulla stessa linea è Adam Schif, senatore democratico della California: “Trump sta creando enormi fluttuazioni di mercato con i suoi dazi a intermittenza. Queste continue oscillazioni politiche offrono pericolose opportunità di insider trading. Chi nell’amministrazione era a conoscenza in anticipo dell’ultimo dietrofront tariffario di Trump? Qualcuno ha comprato o venduto azioni, traendo profitto a spese del pubblico? Il pubblico ha il diritto di saperlo”.

Il portavoce della Casa Bianca Kush Desai ha respinto le accuse: “È responsabilità del presidente degli Stati Uniti rassicurare i mercati e gli americani sulla loro sicurezza economica di fronte al continuo allarmismo mediatico”.

Cos’è l’insider trading

Per insider trading si intende la compravendita di strumenti finanziari da parte di una persona che, in virtù della posizione che ricopre, è a conoscenza di informazioni privilegiate che sono utilizzate per ottenere un profitto. Le informazioni sono considerate privilegiate se sono specifiche e di contenuto determinato, non sono a disposizione del pubblico, riguardano strumenti finanziari e sono idonee, qualora fossero rese pubbliche, a influenzare sensibilmente il prezzo degli strumenti finanziari ai quali si riferiscono.

In termini più pratici, quindi, la definizione di insider trading fa riferimento all’attuare operazioni su strumenti finanziari sulla base di informazioni chiave note prima che esse divengano di pubblico dominio.

Come funziona l’insider trading negli Usa

Negli Usa sono la SEC (Securities and Exchange Commission) e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) le principali autorità responsabili dell’applicazione delle leggi sull’insider trading.

Le sanzioni per chi si compie questo reato possono essere sia civili che penali e dipendono dalla gravità del reato stesso: si va dalle multe alla reclusione. Le persone fisiche possono essere multate fino a 5 milioni di dollari, mentre le società possono ricevere multe fino a 25 milioni di dollari per violazione ai sensi del Securities Exchange Act del 1934.

L’insider trading in Italia

Attualmente, in Italia l’organo preposto al controllo delle transazioni in Borsa è la Consob e l’abuso di informazioni privilegiate è disciplinato dall’articolo 184 del TUF (Testo Unico della Finanza), che punisce il reato con la reclusione da 2 a 12 anni e con la multa da 20 mila a 3 milioni di euro.

A febbraio, però, il Senato ha approvato un disegno di legge di iniziativa del Governo che contempla anche una riforma del sistema sanzionatorio relativo alle società quotate e che prevede, nello specifico, di rivedere le sanzioni per il reato di insider trading.

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