Israele occuperà tutta la Striscia di Gaza, passa il piano di Netanyahu: cosa prevede e cosa può succedere
Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato la proposta del premier Benjamin Netanyahu di occupare l'intera Striscia di Gaza
Passa la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu sull’occupazione dell’intera Striscia di Gaza. Dopo una lunghissima riunione il gabinetto di guerra di Israele ha approvato il piano presentato dal leader del governo, nonostante la ferma opposizione del capo dell’esercito Eyal Zamir. Con la nuova operazione militare Israele prevede di occupare l’intero territorio della Striscia, in particolare Gaza City. L’obiettivo è evacuare tutti i residenti della città entro il 7 ottobre.
- Israele, via libera all'occupazione di Gaza
- I cinque punti del piano di Netanyahu
- Contrario il capo dell'esercito
- Cosa succede ora
Israele, via libera all’occupazione di Gaza
Nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 agosto è arrivato il via libera al piano per l’occupazione della Striscia di Gaza voluto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Lo ha deciso dopo una riunione fiume durata circa 10 ore il gabinetto di guerra di Israele, il gruppo ristretto di membri del governo e delle forze armate che prendono le decisioni sul conflitto in corso.
ANSA
“L’Idf si preparerà a prendere il controllo della città di Gaza, garantendo assistenza umanitaria alla popolazione civile al di fuori delle zone di combattimento”, ha fatto sapere l’ufficio del premier Netanyahu.
Già adesso l’esercito israeliano occupa circa il 75% del territorio della Striscia, con la nuova operazione punta a prendere il controllo della parte restante, in particolare Gaza City, dove vive circa un milione di persone.
I cinque punti del piano di Netanyahu
In un comunicato diffuso dopo la riunione del gabinetto di guerra, il premier Netanyahu ha detto che il piano per l’occupazione di Gaza si basa su cinque principi:
- il disarmo totale di Hamas;
- il ritorno di tutti gli ostaggi (circa 50, 20 dei quali si ritiene siano ancora vivi);
- la smilitarizzazione della Striscia di Gaza;
- il controllo della sicurezza della Striscia da parte di Israele;
- l’istituzione di un nuovo governo a Gaza, senza Hamas ma neppure l’Autorità Nazionale Palestinese.
Contrario il capo dell’esercito
L’occupazione di Gaza è stata decisa a maggioranza dal gabinetto di guerra. Al piano di Netanyahu si è opposto il capo di stato maggiore Eyal Zamir, che ha presentato una proposta alternativa, poi bocciata.
“Non esiste una risposta umanitaria per il milione di persone che sposteremo a Gaza. Sarà tutto estremamente complesso”, ha detto Zamir dopo la riunione.
“Propongo di rimuovere l’obiettivo del ritorno degli ostaggi tra gli obiettivi della guerra”, ha aggiunto.
Migliaia di persone, tra cui anche ex ostaggi, sono scese in strada a Gerusalemme e Tel Aviv per protestare contro il piano di occupazione di Gaza.
Cosa succede ora
Con la nuova operazione militare l’esercito israeliano avvierà combattimenti nelle aree della Striscia che finora sono state relativamente risparmiate dalla guerra, e dove si è rifugiata gran parte della popolazione palestinese.
L’occupazione richiederà l’evacuazione di un’area in cui attualmente vive circa un milione di persone.
Un alto funzionario israeliano, citato da Channel 12, ha detto che l’obiettivo è evacuare tutti i residenti di Gaza City “verso i campi profughi centrali e altre aree entro il 7 ottobre 2025”, data del secondo anniversario del massacro di Hamas nel sud di Israele.
“Verrà imposto un assedio ai terroristi rimasti nella zona e nel frattempo l’esercito manovrerà dentro la città”.
Hamas ha avvertito che tratterebbe come “una forza occupante legata a Israele” qualsiasi forza che venga creata con l’intenzione di governare la Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz.
