Garlasco, l'avvocato De Rensis preannuncia "accertamenti" e dice che a qualcuno "questa indagine fa terrore"

Delitto di Garlasco, De Rensis sul delitto Poggi: "A qualcuno questa nuova indagine fa terrore". In arrivo nuovi accertamenti e analisi dei Ris

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Nel caso Garlasco, l’avvocato Antonio De Rensis torna a scuotere la scena giudiziaria con parole che sanno di sfida: “Prevedo un autunno molto caldo”. Il riferimento è al lavoro in corso da parte dei Ris di Cagliari, che stanno conducendo nuovi accertamenti tecnico-scientifici su tracce genetiche mai del tutto chiarite, inclusi i profili di DNA trovati sotto le unghie della vittima.

La bomba sganciata da De Rensis

Ma è soprattutto il tono dell’intervista rilasciata il 6 agosto al canale Youtube Bugalalla Crime a far rumore.

De Rensis parla apertamente di “caso più eclatante della storia giudiziaria italiana” e accusa: “A qualcuno questa nuova indagine non fa paura. Fa terrore”.

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Chiara Poggi

Un messaggio diretto a chi, secondo lui, avrebbe interesse a mantenere intatta la verità processuale stabilita nel 2015, con la condanna definitiva di Alberto Stasi.

“Affrontando le carte, mi sono reso conto che questa vicenda va oltre la giustizia penale. Riguarda l’equilibrio della nostra società, la fiducia nelle istituzioni e il modo in cui trattiamo il dubbio”, dice De Rensis, che da anni affianca la famiglia Stasi nel tentativo di ottenere una revisione del processo.

Le incongruenze secondo l’avvocato

L’avvocato entra poi nel merito degli elementi tecnici, sottolineando incongruenze nelle prime indagini. “I quattro capelli lunghi nel lavandino sono in evidente contrasto con le abitudini igieniche di Alberto, che non si lavava i capelli in casa Poggi ma solo le ascelle”, afferma.

De Rensis rilancia su uno dei punti centrali del dibattimento: “Mai visto un orario della morte così ristretto. Ventitré minuti esatti: è l’unica finestra in cui Alberto non aveva alibi. Questo dovrebbe alimentare il ragionevole dubbio, non ridurlo”.

Le prossime tappe del caso Garlasco

Il prossimo passo sarà la relazione del Ris, attesa in autunno.

De Rensis parla anche del DNA sulle dita della giovane Chiara, un dato mai pienamente valorizzato nei precedenti processi.

“L’Italia segue questa vicenda con attenzione. In tanti vogliono guardare ai fatti, senza tesi precostituite”, aggiunge.

Infine, un passaggio quasi letterario, che chiude l’intervista ma rilancia l’attesa: “Parafrasando Hemingway e i Promessi Sposi, credo che verrà un giorno in cui scoprirò per chi suona la campana. E due più due farà quattro”.

Un messaggio chiaro: la battaglia processuale sul caso Garlasco non è affatto finita. E si prepara a scrivere un nuovo, imprevedibile capitolo.

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