Incendio a Pompei visibile fino a Scafati e Napoli, fiamme nel deposito sotto sequestro di vestiti usati
Incendio a Pompei, fumo visibile fino a Scafati e al centro di Napoli. Si cerca di domare le fiamme, il rogo sarebbe partito da un deposito di vestiti
Nella mattina del 6 agosto è divampato un grosso incendio tra Pompei e Boscoreale, in provincia di Napoli. Secondo le prime ricostruzioni le fiamme si sarebbero generate in via Spinelli nei pressi di un capannone, utilizzato come deposito di vestiti usati. Risulterebbe dalle primissime ricostruzioni che a prendere fuoco sia stato il numeroso materiale tessile presente. In corso le indagini per accertare che il deposito, oggetto dell’incendio, sia stato precedentemente posto sotto sequestro.
- Incendio a Pompei, nube nera fino in città
- Le parole del sindaco di Scafati
- Le cause dell'incendio a Pompei
Incendio a Pompei, nube nera fino in città
Apprensione in centro a Pompei dove la nube di fumo nero ha lambito il frequentatissimo Santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario.
Interessati anche i comuni limitrofi del pompeiano a causa della densa colonna di fumo nero generata dal rogo.
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Il fumo è risultato visibile, infatti, anche da Scafati, comune vicino, fino al centro città di Napoli, in particolare nelle zone di Posillipo.
Sul posto la Polizia Municipale di Pompei, i Vigili del Fuoco e il personale Arpac per monitorare la qualità dell’aria dopo l’incendio.
Non si registrano feriti.
Le parole del sindaco di Scafati
Sui social, Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, comune in provincia di Salerno vicino al luogo in cui è divampato l’incendio a Pompei, ha fornito ulteriori dettagli sul rogo.
Oltre a diffondere i consueti avvisi alla cittadinanza di chiudere finestre e porte in via precauzionale per evitare eventuali intossicazioni da fumo, il primo cittadino ha fornito dettagli utili.
Ha spiegato che il deposito risultava abbandonato “già da un po’ di tempo”.
Le cause dell’incendio a Pompei
Gli inquirenti sono già al lavoro per stabilire le cause dell’incendio divampato a Pompei nella giornata del 6 agosto.
A domare le fiamme le squadre del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Castellammare di Stabia e di Torre del Greco.
Mentre le forze dell’ordine starebbero già effettuando, oltre ai primi rilievi, ricerche per verificare la presenza di eventuali telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
Secondo Reportweb si ipotizza un’origine dolosa dell’incendio, un atto vandalico o un tentativo di distruggere le prove dopo aver adibito illegalmente un locale a deposito di vestiti usati.
Stando a quanto riferisce La Repubblica, i locali andati in fiamme, dopo diversi controlli della Guardia di Finanza, sarebbero stati sequestrati già nel 2018 dalla procura di Torre Annunziata.
A riprova avrebbero avuto, prima del divampare delle fiamme, ancora i sigilli.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha ricordato che non è la prima volta che episodi simili si verificano nel territorio tra Scafati e i comuni limitrofi ed “è improbabile che si tratti di autocombustione”.
