Danno fuoco a 500 kg di rame a Palermo, rischio disastro ecologico: due uomini arrestati e video dell'incendio
Due uomini arrestati a Palermo per combustione di rifiuti e ricettazione: tentavano di bruciare 500 kg di cavi di rame, scongiurato disastro ambientale.
Due arresti e un tentato incendio sventato sono il bilancio di un’operazione condotta dai Carabinieri Forestali nel complesso boschivo di Billiemi. Due uomini, entrambi palermitani, sono stati fermati mentre cercavano di appiccare il fuoco a 500 chilogrammi di cavi di rame di provenienza illecita. L’intervento, avvenuto tra Palermo e Torretta, è stato reso necessario per prevenire un potenziale disastro ambientale causato dalla combustione di materiali plastici. L’azione è stata condotta nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2024, nell’ambito dei controlli intensificati per la prevenzione degli incendi e dei reati ambientali nel capoluogo siciliano.
Operazione dei Carabinieri Forestali: la fonte della notizia
Stando alle informazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, l’operazione è stata portata a termine dal Centro Anticrimine Natura di Palermo, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.), con il supporto del Nucleo CITES di Palermo e della Compagnia di Carini. L’obiettivo era quello di contrastare gli illeciti ambientali e prevenire incendi dolosi che, soprattutto in estate, rappresentano una minaccia concreta per il territorio siciliano.
L’arresto in flagranza: i dettagli dell’intervento
Nel corso di un servizio di pattugliamento, i militari hanno sorpreso due uomini intenti a dare fuoco a un ingente quantitativo di cavi di rame all’interno del complesso boschivo di Billiemi, area che si estende tra i Comuni di Palermo e Torretta. I soggetti, rispettivamente di 28 anni e 35 anni, già noti alle forze dell’ordine per reati analoghi, sono stati colti in flagranza mentre tentavano di bruciare circa 500 chilogrammi di cavi, risultati poi di provenienza illecita. L’intento era quello di estrarre il rame, eliminando la guaina isolante attraverso la combustione.
Il rischio ambientale e la pronta risposta delle forze dell’ordine
La combustione dei materiali plastici che rivestono i cavi di rame è particolarmente pericolosa: il processo rilascia diossine e fumi tossici nell’aria, sostanze estremamente dannose sia per la salute umana che per l’ambiente. L’intervento tempestivo dei Carabinieri Forestali ha permesso di interrompere l’attività criminale e di scongiurare un potenziale disastro ecologico che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi per il territorio circostante.
Il tentativo di fuga e l’arresto
Alla vista dei militari, i due uomini hanno cercato di darsi alla fuga a bordo di un’automobile. Tuttavia, inseguiti dalle pattuglie dei Carabinieri, hanno abbandonato il veicolo a pochi chilometri di distanza, tentando una fuga a piedi. Il tentativo si è rivelato vano: i militari sono riusciti a bloccarli e a procedere con il fermo e l’arresto immediato.
L’intervento dei Vigili del Fuoco e la prevenzione del disastro
Contestualmente all’arresto, è stato richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno provveduto a spegnere le fiamme prima che l’incendio potesse propagarsi nel bosco circostante. La sinergia tra le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco ha permesso di evitare un disastro ambientale di vaste proporzioni, salvaguardando così l’ecosistema locale.
Sequestri e valore del materiale recuperato
L’operazione ha consentito di sequestrare il mezzo utilizzato per il trasporto dei cavi, gli attrezzi impiegati dagli indagati e i 500 chilogrammi di cavi di rame, per un valore stimato di circa 2.000 euro. Il materiale, risultato di provenienza illecita, è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Le misure cautelari e la posizione degli indagati
L’arresto dei due uomini è stato convalidato dal Tribunale di Palermo, che ha disposto per entrambi l’obbligo di dimora nel Comune di Palermo. Inoltre, è stato imposto il divieto di allontanamento dalla propria abitazione tra le ore 19:00 e le ore 07:00 del giorno successivo, oltre all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Presunzione di innocenza e iter processuale
È importante sottolineare che, allo stato attuale, i due indagati sono solamente indiziati di delitto, seppur gravemente. La loro posizione sarà valutata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e potrà essere definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna definitiva, nel rispetto dei principi costituzionali di presunzione di innocenza.
Contesto e importanza della prevenzione degli illeciti ambientali
L’operazione dei Carabinieri Forestali si inserisce in un più ampio piano di controlli intensificati per la prevenzione degli incendi e dei reati ambientali nel territorio siciliano. Il fenomeno della combustione illecita di rifiuti, in particolare dei cavi di rame, rappresenta una delle principali minacce per l’ambiente e la salute pubblica, soprattutto nei mesi estivi, quando il rischio di incendi boschivi aumenta sensibilmente.
La lotta ai reati ambientali: un impegno costante
Le forze dell’ordine, in collaborazione con le autorità locali e i Vigili del Fuoco, continuano a monitorare il territorio per prevenire e contrastare ogni forma di illecito ambientale. L’azione sinergica tra i diversi reparti ha dimostrato ancora una volta l’efficacia degli interventi tempestivi nel tutelare il patrimonio naturale e la sicurezza dei cittadini.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.