In un’epoca in cui spopolano le serie sulle maggiori piattaforme a pagamento, il 2022 ha segnato il ritorno sul piccolo schermo, a mezzo digitale terrestre, della celebre serie televisiva anni Ottanta CHiPs. Un vero e proprio telefilm culto, prodotto tra il 1977 e il 1983 che aveva come protagonisti due poliziotti della California Highway Patrol, Baker e Poncharello, che in sella alle loro motociclette d’ordinanza pattugliavano costantemente la rete autostradale di Los Angeles.
Come molti ricorderanno, CHiPs ebbe un enorme successo anche in Italia a partire dal 1981, anno della prima messa in onda nel nostro paese e tra inseguimenti, incidenti, salvataggi e qualche episodio goliardico, le azioni di polizia avevano sempre al centro le moto dei protagonisti e della loro caserma. Negli anni Ottanta infatti, era consuetudine abbinare ai personaggi delle storie, veicoli caratteristici (specialmente auto) e determinanti a delineare il carattere dell’eroe in questione.
E’ il caso di Ferrari, rossa per Tom Selleck, o bianca per Don Johnson e di Pontiac per David Hasselhoff che, in Supercar, divideva la scena proprio con quella macchina, parlante, autoguidante e capace di altre diavolerie. Le moto dei CHiPs sono divenute molto famose tra gli appassionati proprio grazie a questo prodotto televisivo e diversamente da quello che poteva accadere per esigenze di copione, erano veramente i modelli in dotazione a alle forze di polizia di quel periodo in California.
Le moto in questione erano le Kawasaki Z1 900 nate con l’idea di proporre al mercato statunitense una valida alternativa alle moto inglesi (Norton, BSA, Triumph) popolari in quegli anni. Infatti, la Kawasaki aveva un motore quattro cilindri in linea da 900 cc che sviluppava 82 Cv e superava i 200 Km/h a dispetto degli oltre 250 Kg di peso.
Nel 1953 la Indian dichiarò bancarotta lasciando all’Harley Davidson il mercato delle moto americane. Purtroppo, a Milwaukee dovettero fare i conti con l’affermarsi delle moto giapponesi e la crisi che si protrasse per tutti gli anni ’60. Nel 1969, la proprietà cedette l’azienda alla AMF (settore metallurgico) e sulle moto comparve il doppio marchio AMF-Harley Davidson. La nuova gestione ridusse la forza lavoro e gli investimenti a scapito della qualità dei prodotti.
All’epoca, HD forniva le moto alle forze di polizia, ma dati i problemi a fornire i ricambi e nuovi mezzi, i dipartimenti si videro costretti a scegliere altri partner fra le case concorrenti. In un primo momento, Moto Guzzi ebbe un buon riscontro fornendo le V7 già richieste dal Ministero italiano, prima del successo giapponese che portò alla scelta delle ottime Kawasaki.
Dopo la prima, la Z1 900, altre due versioni si sono alternate, nella realtà come nella fiction e sono la KZ 900 e KZ 1000. Tutte evoluzioni della precedente, che nel telefilm sono comparse dalla terza serie in poi, ma modificate per non far notare il cambiamento. Diverso dal primo, il parabrezza della 1000 era in resina e conferiva un’estetica avvolgente. Per questo fu sostituito con quello della 900, ma si dimenticarono di cambiare i lampeggianti, più piccoli sulla nuova e il telaio sotto al fanale.
Per svolgere il servizio di polizia, si trattava ovviamente di moto speciali. Le pedane, ad esempio, non erano fisse, ma pieghevoli e ogni veicolo era monoposto. Tutte le versioni avevano le bisacce ed erano progettate per ospitare apparecchiature radio e cablate per le sirene elettroniche. Inoltre, erano dotati di pneumatici in grado di rimanere sul cerchione in caso di sgonfiaggio. Questi run-flat forniti dalla Dunlop, permettevano al conducente di poter rallentare e all’occorrenza fermarsi in caso di danno alle ruote, soprattutto durante un inseguimento ad alta velocità. Tuttavia, i fianchi molto spessi degli pneumatici riducevano il confort, trasmettendo maggiormente le asperità e gli shock al manubrio e generando anche un maggior attrito con conseguente consumo del battistrada. Per ovviare al problema, la polizia abbandonò le coperture Dunlop in favore di più comuni Metzeler.
Con la 900, prodotta dal 1972 al 1977 e la 1000, dal 1977 al 1980, Kawasaki spopolò negli Stati Uniti tanto che la Miramax, che produceva il telefilm, ottenne le moto in concessione direttamente da Akashi. Una fortuna legata al grande risalto che la storia dava in ogni puntata a modelli di auto e moto, ben inquadrate dai registi. CHiPs è ormai datato e dimostra tutti gli anni che porta, ma è innegabile che grazie a questa serie abbiamo conosciuto le moto della polizia americana che, ancora oggi, sono un’icona dell’immaginario collettivo e, per una volta, il mito a stelle e strisce non è una Harley Davidson.