La moto di Fedez nel celebre video della canzone di successo

La moto guidata da Fedez nel video di Bella Storia del 2020 è una Yamaha

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Pubblicato: 6 Marzo 2024 09:16

Se il gossip più chiacchierato del momento riguarda la probabile separazione del rapper Fedez dalla compagna, l’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni, come sempre accade nella cronaca rosa si arriverà a fare i conti in tasca ai due ormai ex. Case, vacanze, abbigliamento, gioielli, automobili e perché no, moto, sono sempre state cose di dominio pubblico data la costante presenza sui social della coppia, canali su cui la bionda ha costruito il proprio successo e coadiuvato la carriera di entrambi. Ma se dei figli, dei cani, dei regali, del cibo, dei locali, della televisione, dei concerti, dei momenti mondani e familiari possiamo sapere quasi tutto, delle moto di Federico Leonardo Lucia, al secolo Fedez, non abbiamo traccia. Non avvezzo alle due ruote per il momento, l’unica prova reale risale a una vacanza a Portofino nel 2022 dove i due, ancora in modalità “piccioncini”, giravano per la costa ligure su una Piaggio Vespa versione Dior.

La moto del video Bella Storia

Nel 2020 però il cantante di Rozzano ha girato il video del singolo ”Bella Storia” insieme alla Ferragni e tra i molti richiami anni ottanta, Fedez guida una bellissima Yamaha FZ 750. Questo mezzo di scena calza perfettamente allo stile che la produzione ha voluto dare al clip e non a caso, si tratta della stessa motocicletta guidata da Carlo Verdone nel film cult del 1986 Troppo forte.

Uscita solo nel 1985, il progetto della FZ prese il via nel 1980 quando la Yamaha decise di entrare nel segmento delle supersportive. Nacque la serie Genesis, denominazione usata dall’Ing. Tamura per identificare la nuova gamma di propulsori con cilindri a 45° e i condotti di aspirazione verticali. La vera innovazione fu però l’impiego di cinque valvole per cilindro che, secondo Tamura, era la soluzione migliore per avere al tempo stesso valvole leggere, un rapporto di compressione elevato e una camera di scoppio emisferica. Affascinate per appassionati e tecnici, non era una scelta inedita in assoluto, ma per la prima volta veniva applicata da un propulsore da moto destinato ad una larga distribuzione.

La Yamaha era alla quarta generazione di motori a 4 tempi e oltre alle 5 valvole, questo quattro cilindri sviluppava ben 100 Cv, un valore elevatissimo e un record di categoria per l’epoca. Per le FZ, ad Iwata vennero coniate definizioni come “Pure Sports” e “Total Performance” che sottolineavano le intenzioni di Yamaha di dare una bella zampata al segmento delle 750. Un motore così interessante andava messo in bella vista e a questa moto venne concesso solo un cupolino con una mezza carena laterale.

Nel 1986 Eddie Lawson vinse la 200 Miglia di Daytona sulla FZ 750. Classico del motociclismo mondiale, negli anni ottanta vi partecipavano tra i migliori piloti, sulle massicce sportive di serie. Quell’anno Lawson vinse la classe 500 come pilota ufficiale Yamaha e vincerà la Daytona 200 per la seconda volta nel 1993.

Con un vago spunto dal film Top-Gun, Fedez guida questa Yamaha FZ 750 con la Ferragni, mora e con una pettinatura da metà anni ottanta dietro, imitando la coppia Cruise-McGillis che sempre nel 1986 si sono esibiti in una simil prova, ma firmata Kawasaki.

Una curiosità

Sia nel video di Fedez che nel film di Verdone, i protagonisti guidano la moto senza casco, come si usava in quel periodo, ma nel 1985 divenne obbligatorio per tutti i motociclisti. La legge venne approvata il 20 dicembre, ma entrò in vigore solo nell’anno seguente quando, trascorsi i sei mesi dalla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, non si poté più circolare senza questo tipo di protezione. Fino ad allora, il casco era stato utilizzato obbligatoriamente nelle competizioni e nelle manifestazioni sportive.