Il campionato 2024 di F1 continua a rivelarsi sempre più ricco di colpi di scena. Dopo le difficoltà riscontrate nella giornata di venerdì, nessuno avrebbe immaginato in una doppietta della Mercedes nel GP Belgio e, invece, le Frecce d’Argento salgono entrambe sui due gradini più alti del podio. A passare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato George Russell seguito da Lewis Hamilton. Nonostante il sette volte campione del mondo abbia guidato quasi tutta la corsa da leader, a strappargli la vittoria finale è stato il compagno di squadra che, a dispetto probabilmente del volere dei propri ingegneri, ha optato per una strategia su una sosta sola.
Purtroppo le gioie sono durate troppo poco per la scuderia tedesca. Poche ore dopo il termine del quattordicesimo appuntamento stagionale, la monoposto del vincitore di Spa è stata trovata sottopeso di 1,5 kg rispetto al consentito. L’inglese è stato squalificato, cedendo la vittoria al suo compagno di box Lewis Hamilton.
A seguito dell’esclusione di Russell, la McLaren di Piastri sale dal terzo al secondo posto. L’australiano, nel finale, sfruttando la maggiore competitività della sua vettura, è riuscito a superare Leclerc che in ogni caso porta la Ferrari in una quarta posizione che poi si è trasformata in un terzo posto grazie alle decisione arrivate nel post-gara. Per alcuni sarà un risultato da poco, ma, tenendo conto delle difficoltà riscontrate dal Cavallino Rampante negli ultimi due mesi, sicuramente serve da iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione. Con la SF-24 di oggi, non si poteva fare di più.
Indice
Mercedes
Sebbene quello attuale sia sicuramente il campionato più combattuto di questi ultimi anni, nessuno poteva immaginare che nel GP Belgio la Mercedes riuscisse a portarsi a casa l’ennesima vittoria di questo campionato. Dopo essere saliti sul gradino più alto del podio in Austria e a Silverstone, a Spa la Mercedes ha vinto ancora e lo ha fatto con Hamilton, primo grazie all’esclusione dalla classifica di Russell. La scuderia tedesca in Belgio ha mostrato un grande potenziale. Basti pensare che la Mercedes a Spa è stata vicina a portare a casa una doppietta, sfumata poi solo per la squalifica di Russell.
Il pilota inglese, che è scattato dalla sesta posizione, è il vero artefice della sua vittoria. Infatti, sua è stata la decisione di provare ad arrivare a fine corsa effettuando solo una sosta (a differenza degli avversari) sfruttando tutto il potenziale delle gomme Hard che sulla vettura #63 sono durate la bellezza di 34 giri. Eppure il fine settimana non era cominciato nel migliore dei modi per la Mercedes.
Venerdì, in occasione delle prove libere, la scuderia tedesca ha fatto debuttare un nuovo fondo che però non sembrerebbe aver dato i risultati sperati. Per questo motivo la Mercedes ha deciso di tornare alla soluzione vecchia e la decisione sembra aver portato i suoi frutti.
Hamilton alla partenza è riuscito subito a sopravanzare Perez e Leclerc prendendosi la testa della corsa e rimanendo saldamente nella posizione di leader praticamente fino alla decisione di Russell di non fermarsi una seconda volta. L’inglese è riuscito a ricucire il gap da Russell ma forse, gli sarebbero bastati un paio di giri in più per tentare l’assalto vero e proprio al compagno di squadra per poter riprendersi la testa della corsa. Qualche ora finita la corsa è arrivata una notizia che sicuramente ha strappato un sorriso al sette volte Campione del Mondo di F1. Con George Russell squalificato, la vittoria è stata assegnata a Lewis Hamilton, che a Spa già vinse nel 2010, 2015, 2017 e nel 2020. Un buon punto di partenza per la Mercedes che, rispetto ad altre scuderie, può viversi la pausa estiva con maggiore serenità.
Ferrari
Fine settimana positivo anche per la Ferrari. La scuderia italiana è riuscita a chiudere il GP Belgio in quarta e settima posizione rispettivamente con Leclerc e Sainz (diventate poi terza e sesta con la squalifica di Russell). Un ottimo risultato soprattutto se teniamo conto delle difficoltà affrontate dai piloti del Cavallino Rampante in queste ultime gare. In particolar modo a convincere è stata proprio la prestazione di Charles Leclerc.
Il monegasco, che scattava dalla pole position, al via è riuscito a tenere la posizione su Perez e ha dovuto cedere le armi solamente a Lewis Hamilton. Nonostante il sorpasso subito dall’inglese, Leclerc è riuscito a tenere il passo della W15. La Ferrari ci ha messo del suo oggi per provare a chiudere la gara sul podio grazie a una strategia di gomme differenziata per i due piloti. Forse, anche grazie al minore livello di abrasività dell’asfalto nuovo posato a Spa, la SF-24 è sembrata più a suo agio sulle coperture Hard rispetto alle Medium. E proprio Leclerc ha sperato fino all’ultimo di poter salire sul podio, fino al 36esimo giro quando è stato superato dalla McLaren di Piastri.
Anche se di lavoro a Maranello ne devono fare, ancora tanto, la Ferrari saluta la prima parte di stagione con un po’ più di ottimismo rispetto agli ultimi appuntamenti. Soprattutto tenendo conto che, dopo la pausa estiva, il campionato di F1 affronterà un back-to-back impegnativo con il GP Olanda e poi, subito in successione, il GP Italia, gara di casa per la Ferrari.
McLaren
Erano i favoriti della vigilia ma le difficoltà sono cominciate fin dalla partenza del GP Belgio. I piloti delle Frecce d’Argento non sono riuscite a massimizzare il risultato sfruttando il grande potenziale della vettura. Tra i due il primo a commettere un errore è stato Lando Norris.
L’inglese, che scattava dalla quarta posizione, allo start ha inizialmente “confezionato” un mezzo disastro perdendo la bellezza di tre posti e poi, al momento della lotta con Sainz, fa un lungo ed è obbligato a cedere la posizione allo spagnolo della Ferrari. Non è un mistero che dopo aver sdoganato la prima vittoria in F1 a Miami ed essere salito in altre occasioni sul podio, l’inglese sta vivendo un momento difficile. Un po’ come se, con l’aumento della competitività della McLaren e della pressione per la ricerca della prestazione, a Norris mancasse quella tranquillità di inizio anno.
Piastri, invece, dopo la vittoria ottenuta in Ungheria è riuscito a portare la McLaren sul gradino più basso del podio, secondo dopo la decisione dell’esclusione di Russell. Il pilota australiano, probabilmente con nuove consapevolezze, ha disputato una gara davvero solida riuscendo, nel finale, perfino ad arrivare negli scarichi delle Mercedes. Unica cosa che ha da recriminarsi Piastri è l’errore in occasione del suo ultimo pit-stop quando è arrivato troppo lungo sulla propria piazzola di fermata, perdendo così un paio di secondi. Proprio quei pochi secondi che, forse, gli sono costati la vittoria.
Red Bull
È da quattro gare che la Red Bull non riesce a salire sul gradino più alto del podio. Con la RB20, tornata a essere una vettura normale, oggi nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria di Verstappen. Il pilota olandese, infatti, nonostante il primo tempo ottenuto nelle qualifiche del GP Belgio, è stato costretto a partire dall’undicesima posizione, penalizzato per aver introdotto il quinto motore endotermico. Ma, probabilmente, ci si sarebbe aspettato di più da Perez, che scattava dalla seconda posizione.
Il messicano, che già prima dell’avvio della corsa è sembrato aver sistemato la sua Red Bull pronta per dare battaglia a Leclerc, niente ha potuto fare nei confronti della Ferrari. Tanto da farsi superare anche dalla Mercedes di Hamilton. Saranno le voci di un possibile appiedamento da parte della scuderia anglo-austriaca già dalla prossima gara, la Red Bull non può ritenere accettabile il risultato portato a casa dal messicano. Un misero ottavo posto, ultimo dei top team e di tre posizioni dietro al suo compagno di box che in griglia di partenza era parecchio più dietro.
Aston Martin
Dopo alcune gare in evidente difficoltà, Aston Martin è tornata a dare bella mostra di sé. Prima dei non top-team grazie al nono posto di Fernando Alonso, forse l’unica nota stonata di questo fine settimana sono le lamentele riguardanti la power unit mosse da Lance Stroll, dodicesimo, che ha paragonato il motore della AMR24 a una barzelletta.
Racing Bulls
Su quella che viene ritenuta l’Università della F1, dove a contare è l’esperienza, Ricciardo tira fuori una prestazione che non ti aspetti. L’australiano sfiora la zona punti e si ferma in undicesima posizione, superato da Ocon proprio nelle fasi finali della corsa. Che quella di Spa sia una pista cara a Ricciardo non è un mistero, basti ricordare che il pilota nativo di Perth vinse proprio il GP Belgio nel 2014, a bordo della Red Bull.
Sottotono, invece, la prestazione di Tsunoda che non è riuscito a racimolare più della 17esima posizione. Saranno le voci della possibile sostituzione di Perez, già dal GP Olanda, con Ricciardo, ma oggi il giapponese non sembrava essere nemmeno un lontano parente del pilota al quale ci siamo abituati in queste ultime gare.
Alpine
Quando non ci sono screzi tra i piloti, Alpine torna in zona punti. E per una volta è Ocon a vincere la battaglia interna con Gasly. Il futuro pilota della Haas, annunciato proprio questo fine settimana, riesce a sfruttare meglio la velocità di punta mostrata dalla A524 sul Kemmel, supera Gasly e si leva la soddisfazione di giornata.
Stake F1
Per una volta la Stake non è fanalino di coda delle nostre pagelle. Se Zhou non è riuscito nemmeno a percorrere una trentina di chilometri per un problema di natura idraulica che lo ha obbligato al ritiro anticipato, Bottas ha disputato una delle sue gare migliori di questa stagione. Il momento migliore della corsa? Il sorpasso su Hulkenberg al ventesimo giro.
Williams
Se non fosse per Albon che ogni volta ci prova ad arrivare in top ten sgomitando col coltello tra i denti, la Williams meriterebbe, sempre, l’ultima posizione nelle nostre pagelle. Non c’è da stupirsi che l’unico pilota a essere confermato per la prossima stagione sia stato l’anglo-tailandese.
A Spa non ci si aspettava chissà che prestazione da parte di Sargeant ma, tenendo conto del tredicesimo posto di Albon, qualcosa in più dell’ultima posizione poteva anche portarla a casa. Ormai l’americano sembra correre da separato in casa. L’unica cosa importante per lui, ormai, è terminare la gara e guardare alla prossima nella speranza che questo Mondiale termini molto presto.
Haas
A Spa, proprio non ci siamo. È bastata qualche gara per riportare la monoposto americana all’inferno. Ma, almeno in questa occasione, Magnussen (quindicesimo) fa più bella figura di Hulkenberg (diciottesimo). Sarà che il danese è ancora alla ricerca di un sedile per la stagione 2025 di F1, ma almeno in Belgio è apparso maggiormente a suo agio con la VF-24 rispetto al tedesco.